Beato Zefirino Agostini

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Si chiama Zefirino Agostini il Beato di questa settimana ed è un sacerdote veneto instancabile nel servire il Signore, dedito alla predicazione, alla catechesi e alla formazione cristiana. È il fondatore della congregazione delle Orsoline Figlie di Maria Immacolata.

Zefirino, beatificato a Roma da San Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1998, nacque a Verona il 24 settembre 1813. Maggiorenne entrò in seminario e fu ordinato sacerdote l’11 marzo 1837. Celebrò la prima Messa nella parrocchia dei Santi Nazaro e Celso, il 19 marzo 1837, la Domenica delle Palme.

Poi per otto anni fu assistente nella parrocchia natia e il 29 giugno 1845 assunse l’incarico di guidare la parrocchia veronese dei Santi Nazaro e Celso.

Curò tutti i campi della pastorale parrocchiale, in particolare la predicazione, la catechesi, i sacramenti della confessione e dell’Eucaristia. Aveva il dono del consiglio giusto e della prudenza e promosse le associazioni laicali dedite alla formazione spirituale e all’apostolato.

Nel 1854, durante una riunione con alcune collaboratrici, parlò loro di sant’Angela Merici e della sua passione per l’educazione di bambine e ragazze che la portò a fondare la Compagnia di Sant’Orsola.

Poco tempo dopo, tre giovani gli chiesero di organizzare una “scuola di carità” per le ragazze povere della parrocchia.

Il 23 ottobre 1856 il vescovo approvò il regolamento, scritto da don Zeffirino della “Pia Unione delle Sorelle di Sant’Angela”. La “scuola di carità” fu aperta il 2 novembre successivo. Nel 1869 don Zefirino ebbe l’incarico dal vescovo di ricostruire in diocesi la Compagnia di Sant’Orsola com’era stata pensata dalla fondatrice. Il 21 giugno 1869 nella parrocchia dei Santi Nazaro e Celso le “Sorelle Devote di Sant’Angela” diventarono la Compagnia delle Orsoline di Maria Immacolata.

Don Zefirino fu riconosciuto come fondatore e padre spirituale e fu nominato direttore generale delle Orsoline.

Il Beato fu sempre un umile e saldo testimone del Vangelo nella Chiesa veronese del secondo Ottocento. Il suo apostolato fu rivolto ai più poveri e in particolare all’educazione cristiana delle giovani, perché aveva compreso l’importanza della donna nella società, nei suoi ruoli di educatrice ai valori della libertà, dell’onestà e della carità.

Nel marzo del 1896, a seguito di una bronchite, manifestò disturbi al cuore e ai reni e morì il 6 aprile seguente. I suoi resti mortali sono venerati in una cappella della chiesa di Sant’Angela, nella Casa madre delle suore a Verona.

Daniela Catalano

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