Un pensiero nell’ombra

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Di Carlo Zeme

Domenica 15 giugno. Ultima settimana di primavera ma in tutta Italia è scoppiato un gran caldo, di quelle ondate che se ne parla al telegiornale, al bar e in famiglia. Sono le 11.50 del mattino, Margherita è sul passeggino e camminiamo rasente muro per trovare un po’ di ombra; per strada nemmeno un’anima, sembra un Ferragosto anticipato di due mesi, uno stallo alla messicana di un “mezzogiorno di fuoco” qualsiasi dentro alla filmografia di Sergio Leone. Di non uscire nelle ore più calde, bere tanta acqua e mangiare molta frutta siamo stati informati a tempo debito, ma tutta la famiglia è in movimento perché deve andare dalla fiorista a comprare un piccolo pensiero per la nonna. La nonna Laura compie gli anni, questa sera pizza per tutti, e vogliamo presentarci con un fiore. Varchiamo la soglia del negozio e ci accoglie un profumo buono di fiori recisi, il profumo si mescola ai tanti colori sulle pareti di nastri e coccarde. Cominciamo a girarci attorno mentre Margherita tiene saldo tra le dita un quadrato di cracker, il suo aperitivo, un signore con i capelli bianchi le fa qualche domanda e lei gli lancia un bacino. L’amore, si sa, scoppia quando meno te lo aspetti. Noi grandi intanto veniamo rapiti da una Calancola, il fiore giusto al momento giusto, una piccola pianta rosa, un bigliettino della stessa tonalità e via, verso casa. Uscendo dal negozio mi scappa una previsione: «Vuoi vedere che incontriamo la nonna che starà andando da qualche parte?». Come per uno stregone la premonizione si avvera, dietro l’angolo compare la nonna tutta indaffarata che alza la testa, ci sorride ed esclama: «Ecco Margherita!». Dal passeggino esce un sorriso gigantesco, noi teniamo la pianta in mano co- me fosse il segreto di Pulcinella, ma la nonna con un occhiolino dei suoi ci ricorda l’invito a cena per festeggiare e ci avvisa che era in giro per comprare il gelato da mangiare tutti insieme. Dunque: regalo salvato, caldo affrontato e i festeggiamenti nell’aria: abbiamo fatto fiorire l’ultima domenica di primavera.

carlo.zeme [at] gmail.com

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