Il regolamento del campo nomadi

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Aggiornata la normativa dell’area attrezzata per la comunità sinti di Tortona

TORTONA – È arrivato in consiglio comunale, nell’ultima seduta fine del 2018, il nuovo regolamento comunale per l’area attrezzata dei Sinti, il cosiddetto “campo nomadi”: lo aveva annunciato l’assessore ai Servizi Sociali Lorenzo Bianchi alla precedente seduta consiliare, rispondendo alla mozione presentata dal consigliere di opposizione Fabio Morreale (lista Nuova Tortona). La necessità di modificare le norme, risalenti al 2000, deriva da mutate esigenze strutturali e abitudini dei fruitori: “Sono passati 18 anni e molte cose sono mutate, sia dal punto di vista strutturale, ad esempio con adattamenti dell’area per la costruzione della nuova tangenziale, sia dal punto di vista sociale: il numero dei residenti stabilmente si è attestato intorno alle 130 unità, di cui circa 60 sono minori. Il fatto che in passato si siano concesse tutte queste residenze, ha spostato l’identità del campo nomadi che ha assunto caratteristiche più stanziali, quasi condominiali.

Era opportuna una revisione del regolamento, che prevedesse con chiarezza, in capo alle persone che vivono nell’area attrezzata resa disponibile dal Comune, diritti e doveri, tutele e sanzioni. Fino ad oggi, la presenza di questa realtà a Tortona non ha creato particolari problemi, né di convivenza, né di ordine pubblico; malgrado le difficoltà economiche dovute alle condizioni lavorative della maggior parte dei capifamiglia, le condizioni di vita all’interno sono dignitose, i minori frequentano regolarmente la scuola , salvo isolate situazioni, monitorate dall’Ufficio Istruzione e dal Cisa, e non si hanno episodi di violenza o di devianza.

La situazione complessiva è positiva e sotto controllo”. Dovrebbe avere trovato soluzione anche la questione delle bollette idriche, per l’unico contatore attualmente esistente con utenza in capo al Comune. “È in corso trattativa con Gestione Acqua per rendere più efficace la prassi, già introdotta da qualche tempo, di ripartire l’importo delle bollette tra i residenti”, per un debito pregresso di circa 97.000 euro, dovuto al fatto che nell’area esiste un’unica utenza idrica intestata al Comune, per cui di fatto i residenti nell’area non hanno pressoché pagato direttamente i consumi dell’acqua.

La Caritas lo scorso anno mise a disposizione una somma per coprire una parte di questo debito, per il quale ora il Comune sta cercando di transare con Gestione Acqua; l’adozione del nuovo regolamento ovvierà alla situazione, con l’installazione di più contatori, ciascuno intestato alle singole famiglie residenti, in modo che i conusmi siano chiaramente riferibili e non più a carico della fiscalità generale.

Stefano Brocchetti

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