Ex Ilva: gli impianti per ora non chiudono

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Il 29 novembre il consiglio comunale aperto

NOVI LIGURE – ArcelorMittal sospende la procedura di chiusura degli impianti e riapre gli uffici commerciali venendo incontro alle richieste dei commissari. A Taranto l’azienda ha comunicato ai sindacati la sospensione del programma di spegnimento e di fermata degli impianti, che aveva annunciato, in attesa della decisione del Tribunale di Milano sul ricorso d’urgenza presentato dai commissari. La notizia è arrivata mentre era in corso al Quirinale l’incontro tra il presidente Mattarella e i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, per affrontare la questione dello stabilimento siderurgico. A Landini, Barbagallo e Furlan, il capo dello Stato ha ribadito l’impegno e la determinazione per trovare una soluzione.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, infatti, aveva dato mandato ai commissari straordinari di presentare al tribunale di Milano un ricorso cautelare urgente per bloccare l’istanza di recesso del gruppo ArcelorMittal e lo spegnimento degli impianti.

La Procura di Milano che sta indagando sulla gestione di ArcelorMittal, si sta orientando a iscrivere il fascicolo per diversi reati in ambito fallimentare e per false comunicazioni.

Sta cercando di fare chiarezza anche sul mancato pagamento dei creditori dell’indotto Filoni. Il Tribunale di Milano ha fissato per il prossimo 27 novembre l’udienza sul ricorso cautelare dei commissari, invitando ArcelorMittal “a non porre in essere ulteriori iniziative e condotte in ipotesi pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti” dello stabilimento siderurgico.

Nel frattempo gli autotrasportatori di tutte le ditte che portano materiale per l’ArcelorMittal hanno deciso di astenersi dal caricare la merce da e per gli stabilimenti ex Ilva, lamentando i ritardi nel pagamento delle fatture, dovute per i viaggi, l’acquisto del gasolio per autotrazione, le autostrade e tutte le altre spese, ora a carico degli stessi dipendenti; ad essi si sono aggiunti edili, elettricisti, addetti alle pulizie industriali, il cui futuro è strettamente legato alle sorti della più grande acciaieria d’Europa. I crediti che hanno nei confronti del colosso dell’acciaio sono arrivati a livelli insostenibili.

Per il momento i titolari delle aziende di trasporto novesi che lavorano per ArcelorMittal, hanno avviato “l’astensione dal carico delle merci”, ma non escludono altre forme di protesta.

Il Comune di Novi, intanto, ha fissato per venerdì 29 novembre, alle ore 20.30, presso il teatro “Giacometti”, la seduta strordinaria del consiglio comunale aperto alla cittadinanza per discutere sulla situazione dello stabilimento novese Arcelor Mittal (ex Ilva) e sulle possibili conseguenze di una eventuale chiusura.

Vittorio Daghino

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