“Tutto il resto è polvere da sparo”

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Una mostra a sorpresa nel ridotto del “Civico” di Tortona come dono a Pietro Bisio da Gerola per i suoi 90 anni di pittura inquieta

Un pittore che compie novant’anni e una mostra a sorpresa come dono. Ci sono tutti gli interpreti necessari: le istituzioni – Comune di Tortona, Fondazione CR Tortona, Società Storica Pro Iulia Dertona – i curatori dell’esposizione e del catalogo, il supporto organizzativo. Nel giorno dell’apertura, lo scorso 26 marzo, la famiglia, gli amici, i collezionisti, gli estimatori, molta gente che nei numeri e nella partecipazione attestava la stima affettuosa verso l’artista.

L’idea della mostra era nata per contestualizzare Hiroshima, grande tela dipinta lo scorso anno, donata al Comune di Tortona e che oggi sembra sinistramente profetica. Poi è diventata un percorso per temi e per problemi, tra figure dalla monumentalità rinascimentale, colori colati, polimaterismo, parole, paesaggi, oggetti e cose che per quasi sette decenni hanno popolato una creatività tracciata con un segno molto personale nella grafica e caratterizzata da una pittura inquieta e attenta a interpretare la complessità del contemporaneo attraverso i linguaggi più aggiornati.

Dunque, il maestro ha ascoltato i discorsi dell’occasione e ha fatto anche un po’ di lezione su qualcuno dei suoi miti – Duchamp, Fontana, Manzoni – necessari a contestualizzare la grande opera. La sorpresa pare riuscita, e questo sorprende perché si tratta di Pietro Bisio, “nato a Gerola, frazione di Casei Gerola, il 28 marzo 1932” come si legge spesso su recto e/o verso delle tele.

La mostra nasce dalla sinergia delle istituzioni, come detto sopra, e dal lavoro sempre in sinergia di chi scrive e di Giuseppe Castelli per la curatela, di Graziano Bertelegni per il catalogo, di Renato Amisano per l’organizzazione.

Allestita nelle sale del “Ridotto” del Teatro Civico, lungi dall’essere un consuntivo perché il pittore è sempre in attività, l’esposizione invita a leggere per temi e per questioni la produzione di Bisio in un percorso solo a margine cronologico. Accoglie il visitatore con uno spazio segnato a croce di ferro, che campeggia al centro della prima sala e che rimanda a un fatto artistico – le crocifissioni laiche dipinte da Bisio a partire dagli anni Novanta – e a un fatto simbolico: il sacrificio del mondo contadino, cristallizzato da secoli in un paradigma di ritmi e valori e destinato a un repentino e irreversibile cambiamento nella seconda metà del secolo scorso. La figura e il paesaggio sono i due generi tradizionali della pittura su cui la ricerca di Bisio si è concentrata fin dagli esordi, costruita come un rimando continuo che sovrappone, a un solido confronto con il vero, la memoria personale, la lettura della contemporaneità spesso in chiave esistenziale e la sperimentazione linguistica più spinta.

Il visitatore è invitato a incedere all’interno della croce verso l’opera Crocifissione e nido della rondine, simbolo di quel sacrificio cui sono destinati i monumentali contadini che lo accompagnano alla soglia.

Il perimetro esterno della croce è popolato da un circuito di paesaggi dipinti a partire dagli anni Settanta per circa quattro decenni a segnare le mutazioni genetiche del mondo intorno, dove il cemento occupa i campi e la sagoma della ciminiera sostituisce quella del campanile.

Paesaggi che si chiudono nella incomunicabilità assoluta fino a divenire i muri, costruiti con la materia o con il colore, posati in terra come li avrebbe allestiti l’artista e che introducono alle sale successive dove tra l’esperienza del Realismo critico esistenziale e gli anni intorno a Brera, le opere rimandano a ritroso verso l’epoca della formazione milanese alla fine degli anni Cinquanta. E toccano stagioni intense in cui la ricerca di Bisio si pone in linea con il dibattito nazionale e con le soluzioni più aggiornate. Senza che venga mai meno la straordinaria umanità dell’artista, senza che vita e arte abbiano mai trovato autonomia: perché c’è l’arte e poi tutto il resto. E «tutto il resto è polvere da sparo!».

Manuela Bonadeo

Dove e quando

Pietro Bisio

Tutto il resto è polvere da sparo

Fino al 17 aprile 2022

Tortona, Ridotto del Teatro Civico

Via Ammiraglio Mirabello, 3

Orari: sabato e domenica, ore 15.30-19.00

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