Salta il piano industriale della “Pernigotti”

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La proprietà temporeggia. Aumenta la preoccupazione

NOVI LIGURE – Enorme è la preoccupazione tra i lavoratori della Pernigotti a causa dello slittamento del piano industriale presentato lo scorso novembre dalla proprietà turca Tosksoz al Ministero dello Sviluppo Economico.

Il progetto prevedeva la costruzione di un nuovo stabilimento a Novi e la riattivazione delle linee di produzione di creme spalmabili e tavolette attualmente in Turchia.

Inoltre, permane intatta la volontà dell’azienda di concentrare l’intera parte amministrativa dello stabilimento a Milano lasciando invece allo stabilimento novese solo la produzione e pochi impiegati in attesa di investimenti futuri.

In questi giorni i dirigenti e le parti sociali si sono nuovamente incontrate concordando un periodo di prova di due mesi che i lavoratori devono sostenere nel capoluogo lombardo, al termine del quale potranno decidere cosa fare dopo.

In questo caso, sarà stipendiato sino a quando non diventerà operativa la nuova cassa integrazione per crisi industriale; poi potrà usufruire dell’ammortizzatore sociale per un anno con successivo passaggio alla disoccupazione.

Secondo motivo di preoccupazione è la notizia che ammonterebbe ad oltre dieci milioni la perdita fatta registrare dalla Pernigotti nel bilancio 2018, dove ha certamente pesato la sospensione della produzione per una serie di scioperi, infatti, la produzione si è fermata a novembre 2018 ed è ripartita solo a luglio 2019.

Unica speranza è che, come riferisce l’azienda, con i soldi ricavati dalla cessione del ramo gelati si potrà tornare all’equilibrio finanziario. Terzo motivo di preoccupazione per i lavoratori è stata la dichiarazione fatta dai dirigenti della Pernigotti sull’impossibilità di realizzare un nuovo insediamento perché nel territorio comunale non ci sarebbero aree disponibili.

Sulla questione tutti ricorderanno come il gruppo Tosksoz aveva annunciato che per il rilancio della produzione erano possibili tre soluzioni: riqualificazione della fabbrica di viale della Rimembranza, affitto di un nuovo capannone o costruzione di un nuovo insediamento.

In quest’ultimo caso, secondo il piano regolatore, la Pernigotti potrebbe cambiare la destinazione d’uso degli immobili dentro Novi, da industriale a residenziale, per poterli cedere in un secondo tempo.

Il sindaco Gian Paolo Cabella ha dichiarato: «I dirigenti della Pernigotti sono stati ricevuti dal sottoscritto per discutere del nuovo insediamento, dando loro la mia massima disponibilità.

Non è un segreto che nel territorio comunale siano presenti aree disponibili nella zona industriale verso Bosco Marengo, superfici che la Pernigotti dovrebbe comprare.

Per quanto mi riguarda sarei disponibile anche rispetto alla zona Cipian, logicamente attraverso le opportune modifiche alla destinazione d’uso e soprattutto il benestare del consiglio comunale».

Vittorio Daghino

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