L’ospedale “Arnaboldi” avrà presto nuova vita

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BRONI – L’ex ospedale “Arnaboldi” venne eretto nel 1875, grazie al lascito del commendatore don Carlo Arnaboldi Gazzaniga. Dopo 145 anni tornerà, come si è soliti dire, al suo antico splendore. Dalla sua riconversione in Presidio socio sanitario territoriale (Presst), secondo la legge di Regione Lombardia numero 23 del 2015, ha subito una prima serie di interventi. Adesso ne saranno portati a termine altri nei prossimi mesi, restituendo la piena funzionalità alla struttura sanitaria di via Emilia. Le opere sono state illustrate durante la conferenza stampa promossa dall’amministrazione comunale e dall’Asst di Pavia. La prima novità riguarda la realizzazione, nella parte retrostante, ora abbandonata, di un hospice gestito dalla Fondazione Conte Franco Cella di Rivara, che nell’estate 2019 aveva siglato una convenzione con la stessa Asst pavese. Saranno disponibili 16 posti letto per malati terminali – dunque 6 in più di quelli attualmente presenti nella struttura della Fondazione a Vescovera – e 20 posti di residenza socio-assistenziale, per un totale di 36 possibili ospiti. Si stima la conclusione del cantiere nell’estate 2021. Inoltre, sono previsti altri interventi che riguardano la ristrutturazione del locali della ex Radiologia, con la realizzazione di tre nuovi ambulatori (Protesica, Cardiologia e Oculistica), il trasferimento della sede dei donatori di sangue dell’Avis dalla zona sotterranea al primo piano. Poi troverà una nuova collocazione il servizio vaccinazioni; mentre nelle aree dove sono già presenti l’ambulatorio di Pneumotisiologia, il centro per il mesotelioma e il consultorio famigliare saranno installati gli impianti di climatizzazione. Questi interventi sono partiti alla fine di febbraio, ma poi hanno subito uno stop a causa del Covid, ora dovrebbero concludersi entro ottobre, anche se ovviamente molto dipenderà dall’evolversi dell’emergenza sanitaria. «Quando abbiamo inaugurato il centro per il mesotelioma nel marzo 2017 – spiega il direttore generale dell’Asst di Pavia Michele Brait – abbiamo detto che avremmo mantenuta viva l’attenzione sulla struttura». La promessa è stata mantenuta. Anche all’esterno sono previsti degli interventi per sistemare i giardini e presto verrà smantellata la struttura in cemento amianto che ospitava precedentemente la sede dell’Avis: la palazzina è stata riperimetrata nel Sito di interesse nazionale ex Fibronit, grazie ai fondi messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente per la bonifica. «Nel 2013 la struttura di via Emilia rischiava la chiusura. – ha aggiunto il sindaco Antonio Riviezzi – Quello in questione è un progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale. A tal proposito, desidero ricordare la mobilitazione organizzata alcuni anni fa con il coinvolgimento delle associazioni e di 16 sindaci della zona (alcuni dei quali presenti all’incontro), che portò tra l’altro a raccogliere ben 4.285 firme a sostegno di un punto strategico per il territorio». Don Mario Bonati, parroco di Broni e vicario generale della diocesi di Tortona, che rappresentava la Fondazione Conte Cella, ha ricordato come la civiltà di una comunità si misuri in particolare dalla scuola e dalla sanità. Attualmente nell’ex ospedale “Arnaboldi” sono presenti i seguenti servizi: il centro per il mesotelioma, gli ambulatori di Cardiologia, Dermatologia, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria, Otorinolaringoiatria e Pneumologia; l’ambulatorio vaccinale, l’ambulatorio per protesi e ausili, lo studi di alcuni medici di base, il consultorio famigliare e gli uffici di scelta e revoca.

Franco Scabrosetti

l Il sindaco Antonio Riviezzi e il parroco don Mario Bonati
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