La teologia è “la misura alta dell’amore di Dio”

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Con la prolusione di don Ceriani aperto l’anno accademico della Scuola diocesana

TORTONA – «Fare teologia è possibile dal momento in cui il Signore ha voluto rivelarsi a noi, farsi conoscere, entrare in relazione e dischiudere per noi il mistero della Sua vita». Ha affermato giovedì 13 ottobre in Seminario, il vescovo Mons. Guido Marini introducendo la prolusione di don Maurizio Ceriani per il nuovo anno accademico della Scuola diocesana di Teologia. Il direttore della Scuola ha affrontato il tema “La Teologia, ricerca dell’Amato, fondamento del nuovo umanesimo”.

L’introduzione del vescovo e la prolusione sono state “una vera unità di pensiero e di parola” perché hanno messo in evidenza un pensiero comune senza nessun accordo precedente. Un segno importante di unità di azione e di pensiero dei pastori della Chiesa diocesana proprio nel periodo in cui si svolge il Sinodo incentrato su comunione, partecipazione e missione.

Entrambi hanno sottolineato come la teologia sia un dialogo personale con il Signore e un ascolto della sua Parola che rende possibile una famigliarità con il suo mistero di vita. Tre sono state le motivazioni che il vescovo ha espresso ai presenti per vivere al meglio l’apprendimento della teologia intesa come relazione: la preghiera, l’amore per la conoscenza del Signore e la missionarietà mettendo in movimento il cuore della vita.

Ed è proprio su questo “incontro con l’Amato” che don Ceriani si è soffermato più volte perché la teologia «è misura alta dell’amore della comunità credente in Dio e in essa la preghiera di adorazione di lode si fa contemplazione del mistero». Concludendo il sacerdote ha evidenziato la «chiamata alla comunione con Dio» e il fatto che «la Pasqua sia il punto fisso di cambiamento perché Cristo è la via per ciascun uomo, per la Chiesa e per l’incontro con il Padre».

La Scuola quest’anno festeggia il venticinquesimo di fondazione e per questo motivo sono stati ricordati i direttori che si sono susseguiti negli anni mantenendo sempre vivo l’obiettivo della serietà e della famigliarità fruttuosa.

Fabio Mogni

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