Il terzo Lucio

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Di Silvia Malaspina

Caro il mio Lucio Corsi, sabato 17 maggio si è svolta la serata finale dell’Eurovision Song Contest 2025, la manifesta- zione canora cui hai partecipato in seguito alla rinuncia da parte del vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, Olly, che ha deciso di privilegiare il proprio tour. Ti devo confessare, caro Lucio, che, quando ti ho visto calcare per la prima volta il palco del festival nostrano, sono rimasta molto stupita: pareva che un elfo si fosse materializzato a cantare un brano diverso da tutti gli altri in gara, un sentito manifesto di vita, mentre il tuo duetto con Topo Gigio mi ha riportato alla dolcezza dell’infanzia. All’Eurovision sei rimasto fedele a te stesso: nelle esibizioni hai mantenuto non solo il tuo collaudato outfit fiabesco, ma ti sei accompagnato al tuo caro amico musicista Tommaso Ottomano, oltre che al pianoforte, all’armonica e alla chitarra elettrica che, nei 3 minuti scarsi di Volevo essere un duro, hai suonato dando prova di navigata abilità. Mentre molti cantanti in gara hanno voluto focalizzarsi più sulla performance spettacolare, con grande tripudio di abbigliamenti stravaganti, giochi di luce e coreografie di statuari ballerini a fare da contorno, tu hai compiuto una scelta originale: far scorrere, durante l’esibizione, i sottotitoli in inglese a spiegare il significato del testo del brano. Questo, caro Lucio, dice tutto di te e del tuo essere un artista completamente avulso dai trend modaioli: hai raccontato di esserti preparato all’Eurovision nella tua casa in Toscana in compagnia dei tuoi due cani e, con grande umiltà e sincerità, durante la conferenza stampa di presentazione a Basilea, hai dichiarato: «Mi interessa portare una cosa che non inganni me stesso, non voglio far finta di essere qualcosa che poi non riesco a fare. Questo è quello che faccio dal vivo, mi sento me stesso, non devo interpretare un personaggio che non mi rappresenta che magari mi scoccia dopo pochi mesi». Davvero un bel programma nel nostro tempo dove tutto si basa sull’apparire, sul “nel bene e nel male purché se ne parli”, dove l’effimero ha surclassato la sostanza e il talento vero è sempre più raro. Mi ha colpito, caro Lucio, il ringraziamento a tutti i fan che dall’Italia hanno tifato per te, ma che per regolamento non hanno potuto votarti: «Grazie a tutti del supporto: votate chi volete e mi farete comunque felice»: il tuo quinto posto è un risultato ragguardevole, segno che il tuo messaggio non è passato inosservato: forse siamo di fronte al terzo grande Lucio, dopo i due compianti monumenti Battisti e Dalla?

silviamalaspina [at] gmail.com

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