Il paese degli spaventapasseri

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A Vendersi, frazione di Albera Ligure, in alta Val Borbera, Silvia e Ivana hanno dato vita a una comunità di tanti personaggi colorati. Che sta attirando l’attenzione di tanti visitatori

Un tempo nelle nostre campagne poteva capitare di imbattersi in un bizzarro personaggio posto al centro di un campo per allontanare i volatili. Stiamo parlando dello spaventapasseri. Ma oggi esiste ancora?

Lo spaventapasseri, nell’immaginario collettivo, è avvolto da un alone pittoresco e, per certi versi, romantico, che rimanda a un antico passato in cui la tecnologia non aveva ancora invaso le nostre vite. La sua dimensione fiabesca è stata accentuata grazie allo scrittore Frank Baum, che lo ha reso protagonista di un avventuroso viaggio insieme alla protagonista Dorothy, nelle libro “Il meraviglioso mago di Oz”.

L’origine dello spaventapasseri risale all’antichità quando i contadini erano soliti collocare nei campi una croce di ferro come buon auspicio contro gli spiriti maligni. Era uno strumento per invocare l’aiuto e la protezione di Dio sul lavoro, sulla crescita e sul raccolto e contro le calamità naturali come grandine, siccità o invasione di locuste. Col passare delle epoche la croce cominciò a essere rivestita di materiali come paglia, tessuti, abiti vecchi, cappelli e sciarpe e nacquero così i “guardiani dei campi” che avevano lo scopo di intimorire gli uccelli e anche eventuali ladri. Questi simpatici personaggi hanno fatto la loro apparizione a Vendersi, piccola frazione di Albera Ligure, in alta Val Borbera, grazie a Silvia Porcile e Ivana Zanella, due donne creative e piene di entusiasmo. Entrambe di origini liguri, da anni sono state “adottate” nel borgo, dove vivono una nei mesi estivi e l’altra per tutto l’anno. Silvia, tempo fa, recuperando un vecchio appendiabiti appartenuto alla proprietaria della casa in cui trascorre le sue vacanze, ha creato Delfina, la prima spaventapasseri chiamata così in onore della padrona. Lo scorso anno hanno deciso di partecipare insieme alla prima edizione della rassegna “Albera e i suoi borghi fioriti” e hanno dato vita al compagno di Delfina, Manlio, che è stato collocato in un prato all’inizio del paese. Purtroppo dopo qualche mese Manlio è stato sfrattato ed è rimasto senza dimora. Luciano Cauda, appassionato di fotografia e amico delle due donne, le ha incoraggiate a non abbandonarlo. Anzi, ha avuto l’idea di organizzare un vero e proprio raduno di spaventapasseri, creando nuovi compagni per Delfina e Manlio.

Silvia e Ivana non se lo sono fatto ripetere due volte e, dando sfogo al loro estro, hanno realizzato una vera e propria comunità formata ora da 14 personaggi che presto diventeranno molti di più. Manlio, Delfina, Matilde, Alfonsina, Mariuccia, Giovanni, Aurelio, Juliette, Rosalinda, Lisetta, Gustavo, Rosetta, Caterina e Gennarino, con i futuri sposi Harry e Betty, hanno animato le vie di Vendersi attirando l’attenzione dei social e dei giornali. Purtroppo, a causa del Covid, il raduno è stato rimandato al prossimo anno, ma loro sono diventati famosi e le foto hanno fatto il giro del web. Per realizzarli sono stati utilizzati materiali diversi e tutti riciclati e i nomi scelti, in molti casi, sono quelli di persone vissute nella frazione, come omaggio alla loro memoria. Alcuni personaggi tengono in mano anche un attrezzo legato alle attività tipiche che si svolgevano in queste zone, per «ricordare i mestieri che oggi non ci sono più», come spiega Silvia. All’ingresso del paese è stato sistemato pure un cartello che recita “Attenzione spaventapasseri” per avvertire della loro presenza che vigila sulla comunità e accoglie con un sorriso gli ospiti.

L’obiettivo di Silvia e Ivana, e dei loro amici, è di far rivivere le tradizioni e attirare l’attenzione su Vendersi, una piccola realtà che conserva scorci di natura e di arte veramente suggestivi e che nel Medioevo aveva un’importante abbazia sede di una comunità monastica. In questi giorni stanno ultimando la realizzazione di Harry e Betty, due sposini che vivranno insieme immersi nel verde della valle, in attesa di nuovi compagni di avventura.

In Italia ci sono già località come Castellar in Piemonte e Frontino nelle Marche che ospitano da anni dei festival dedicati ai “pupazzi di pezza” così come in Europa dove, soprattutto in Irlanda e in Francia, ci sono delle vere e proprie gare per realizzare ogni anno lo spaventapasseri più originale. Le due amiche stanno pensando a una kermesse nella quale accogliere spaventapasseri che giungono da fuori e creare una giuria per votare i più belli. L’idea è di coinvolgere i bambini che hanno sempre molta fantasia.

Chissà che questo non sia l’inizio di un percorso che porterà a far conoscere il borgo e i suoi “colorati” abitanti nel mondo, grazie a un’intuizione, venuta per caso, in un pomeriggio d’estate su un prato della valle. I presupposti ci sono tutti.

Rita Gioia

(foto di: Germana Bellotti, Luciano Cauda e Roberto Spinoglio)

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