Dove andiamo in vacanza?

Visualizzazioni: 691

Chi abbia prole compresa tra i 13 e i 18 anni sa che la meta delle vacanze va tassativamente concordata nei dettagli, alla stregua di un patto di non belligeranza: vanno sapientemente modulate le scelte della location e della sistemazione: trascorrere le ferie in compagnia di un adolescente malmostoso farà ringraziare la Madonna della Guardia e tutti i santi nel momento in cui si tornerà al lavoro e si metterà fine a 15 giorni di agonia.

Questa estate 2020 si è annunciata densa di incertezze e di notizie scoraggianti: l’annullamento del viaggio studio in Inghilterra, la sospensione di tutte le gare di nuoto, i locali aperti con molte limitazioni, i saldi rimandati ad agosto, ma l’ardimentosa intraprendenza adolescenziale non si lascia abbattere e fioccano le proposte: «Visto che voi lavorate fino a Ferragosto, avrei pensato (espressione della quale bisogna sempre diffidare) che con S. e M. potremmo andare una settimana a Riccione». Non faccio un plissé: «Non è possibile, siete minorenni, nessun hotel vi accetterebbe, se non accompagnate da un adulto».

Tempo un’ora e il problema dell’accompagnatore maggiorenne viene brillantemente risolto: «Verrebbe anche la sorella di S., ha 19 anni, quindi siamo a posto!». Lasciar soggiornare da sole 4 ragazze di bell’aspetto sulla riviera romagnola ad agosto equivale a porre un albero di robinie in fiore davanti a un alveare, pertanto mi accordo repentinamente con le altre due genitrici e, stipulata una ferrea Triplice Alleanza, polverizziamo l’ipotesi Riccione con una tale efficienza da guadagnarci il soprannome di «draghesse».

L’angoscia delle ferie, però, permane: pare che dal 1° agosto gli amici siano in partenza, gli allenamenti terminati, persino i compiti delle vacanze esauriti, avendoli iniziati molto per tempo: l’unica prospettiva è una terrificante noia. Per salvare le povere ragazze ex aspiranti riccionesi, una mamma si dichiara disponibile a farle soggiornare nel proprio alloggio sulla Riviera, questa volta Ligure: pur in autonomia, sarebbero monitorate da scrupolosi vicini di casa e dalla proprietaria dello stabilimento balneare: «Ho capito, è una libertà vigilata: già che ci siete, metteteci anche il braccialetto come ai carcerati!».

Spiego mellifluamente che «o così, o Pomì» e si stabilisce la partenza per il 2 agosto. Ma un capitolo resta aperto: «E le ferie di famiglia? Cerchiamo un posto dove ci siano an-che attrattive oltre al mare, se no io con voi mi annoio». È il mio momento! Mi butto a capofitto: «Potremmo andare sul Gargano, ci sono un sacco di escursioni interessanti: le isole Tremiti, Castel del Monte, Bari vecchia, la cattedrale di Trani…». Mi arriva uno sguardo inceneritore: «Lo sapevo che c’era la fregatura: anche quest’anno vuoi farmi visitare un sacco di chiese!».

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *