Il cuore di sant’Antonio è stato infiammato dall’amore di Dio
Il 13 giugno il vescovo ha presieduto le celebrazioni a Voghera e a Novi Ligure
VOGHERA – Nel pomeriggio di venerdì 13 giugno il vescovo è giunto nella parrocchia di San Pietro per celebrare con la comunità la festa di sant’Antonio, santo a cui i vogheresi sono molto devoti. Ad accogliere Mons. Marini nel teatro parrocchiale sono stati l’affetto e la gioia dei bambini e dei ragazzi che partecipano al Grest che lo hanno letteralmente sommerso di abbracci e di sorrisi. Con loro il vescovo si è soffermato per un po’ di tempo, creando un simpatico dialogo, prima di benedirli e salutarli con tanto affetto, insieme ai familiari e agli educatori. Al termine Mons. Marini, con il parroco don Pietro Sacchi, si è recato in chiesa per celebrare l’Eucaristia, aperta dalle parole di benvenuto del sacerdote che, a nome della comunità, ha espresso gratitudine al Pastore diocesano, chiamandolo affettuosamente “papà”, sull’e- sempio dei bambini. Il vescovo, a sua volta, ha ringraziato don Pietro e i sacerdoti don Frédéric Dassa e don Severino Tolfo della comunità orionina di Voghera, i cantori e tutti i numerosi fedeli presenti. Nell’omelia, Mons. Marini facendo riferimento al calore della giornata, ha ricordato come spesso sant’Antonio sia raffigurato con accanto una fiamma, simbolo dello Spirito Santo che gli ha infiammato il cuore. Ispirandosi alla prima lettura nella quale si leggeva la frase: “Lo Spirito del Signore è su di me”, il vescovo ha voluto mettere in evidenza tre aspetti fondamentali del- la vita del santo, infuocati dalla presenza dello Spirito Santo. Per farlo si è avvalso della “collaborazione” di tre bambini – Alessia, Jacopo e Mattia – e della presenza della statua del santo, di cui ha richiamato alcuni particolari. Il primo aspetto sottolineato, simboleggiato da Alessia con il gesto di un cuore che sale e dalla presenza del Bambino Gesù in braccio al santo, è stato l’amore ardente di Antonio per Gesù, un amore che va oltre le parole e si manifesta nella vita quotidiana. Il secondo, rappresentato da Jacopo con il cuore che si apre verso gli altri, è stato l’amore incondizionato e l’aiuto concreto di Antonio verso il prossimo, simboleggiato dal pane tenuto nella mano della statua. Infine, il terzo aspetto, che Mattia ha riprodotto con un cuore che tocca il petto, ha evidenziato il fatto che Antonio, grazie all’amore di Dio, è sempre raffigurato “giovane e bello”. «Sant’Antonio – ha detto il vescovo – è stato amato dal Signore, ha accolto l’amore del Signore, ha creduto al suo amore e per questo ci insegna che il Signore ci ama davvero, che il Signore è buono, è sempre con me, mi aiuta, anche quando a volte non sembra così, è dalla mia parte e si serve di tutto per il mio bene più grande». Al termine della riflessione, Mons. Marini ha esortato i numerosi presenti a chiedere allo Spirito Santo di fare in modo che i tre cuori, simboli dell’amore a Gesù e agli altri e dell’accoglienza di Dio, siano sempre presenti nella vita di ciascuno, per sperimentare «in modo bello, profondo, straordinario, cal- do» quanto il Signore sia vicino a ogni sua creatura. Prima della benedizione finale, è stata recitata la preghiera al santo. Al termine il vescovo ha salutato con affetto i presenti.