Occorrono risposte urgenti contro la crisi
Riunione a Palazzo Chigi con i sindacati per la situazione dell’ex Ilva
NOVI LIGURE – «Massimo impegno a tutti i livelli per il rilancio della siderurgia e la tutela dell’occupazione». È quanto dichiarato dal governo nel corso dell’incontro che si è svolto lunedì 9 giugno a Palazzo Chigi con le organizzazio- ni sindacali, per discutere della delicata situazione che sta affrontando il colosso siderurgico dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia. Alla riunione, presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, hanno partecipato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone e il consigliere per i rapporti con le parti sociali Stefano Caldoro. Per i sindacati sono intervenuti i rappresentanti di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Ugl metalmeccanici, Usb e Federmanager. Presenti anche i rappresentanti di Invitalia, i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e i commissari straordinari del Gruppo Ilva. A preoccupare è, soprattutto, la trattativa con il player internazionale azero Baku Steel che, a seguito dell’incidente dello scorso maggio all’altoforno 1 dello stabilimento di Taranto, ha dimezzato l’offerta iniziale. A tal proposito, l’Esecutivo ha chiarito che «la trattativa per la vendita dell’ex Ilva prosegue con continue interlocuzioni», senza però dare elementi nuovi o particolari che confermano l’attuale livello di interesse della cordata azera. Il governo, inoltre, ha annunciato un nuovo decreto legge che assicuri la copertura finanziaria per il proseguimento delle attività dell’azienda, fino a quando non verranno sciolti il nodo dell’iter auto- rizzativo dell’AIA e dell’accordo di programma. Quanto assicurato dal governo non ha però convinto i sindacati, che parlano di una mancanza di garanzie a livello occupazionale, produttivo e in merito ai programmi di decarbonizzazione. «L’unico elemento che è venuto fuori dall’incontro è il nuovo decreto che prova a garantire un elemento di continuità. – ha sotto- lineato il segretario generale di Fiom Cgil Michele De Palma – Noi pensiamo che in questo momento non identificare il piano e, quindi, le conseguenti risorse finanziarie, abbia bisogno di un ulteriore confronto. È del tutto eviden- te che siamo in una condizione di grande difficoltà, sia dal punto di vista produttivo, sia occupazionale. Per questo sono necessarie le risorse e che lo Stato si assuma la responsabilità della gestione con capitale proprio». Al momento, infatti, lo stabilimento di Taranto va avanti solo con l’altoforno 4 con il quale deve rifornire tutti gli altri stabilimenti tra cui Genova, Racconigi e Novi Ligure, dove al momento le materie prime disponibili permettono di proseguire la produzione per circa un mese. «Tutte le nostre preoccupazioni e tutti i nostri problemi sono rimasti inalterati e non abbiamo ricevuto rassicurazioni dal punto di vista delle prospettive per il futuro. – ha aggiunto Rocco Palombella, segretario della Uilm Uil – Dieci giorni sono il tempo che loro hanno assunto come possibile per darci risposte, ma noi riteniamo che il tempo sia già scaduto».
Federica Riccardi