L’alcolismo si vince facendo rete e chiedendo aiuto

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Il vescovo ospite della serata dedicata al tema

TORTONA – L’alcol è una piaga sociale ed è un nemico subdolo che può colpire chiunque. Questo è quanto emerso nell’incontro che si è svolto giovedì 5 giugno nel Ridotto del teatro “Civico”, nell’ambito del percorso “InFormazione” del Piano Famiglia 2025-2026, promosso dal Comune, in collaborazione con Asl Alessandria, Cisa e Consulta delle Associazioni di Volontariato (CAV) di cui fa parte l’associazione Alcolisti Anonimi con Familiari AL.Anon. Alla serata dedicata al tema “Alcol: un problema che riguarda tutta la famiglia” sono intervenuti Daniela Cipolla del Sert dell’Asl di Alessandria, il comandante dei Carabinieri di Tortona, il maggiore Gianluca Bellotti e Ilaria Lombardi, vice presidente della Confraternita di Misericordia di Torto- na, insieme al responsabile del gruppo Alcolisti Anonimi di Tortona e a membri del gruppo Familiari Al.Anon che hanno raccon- tato le loro esperienze. Ha moderato il comandante della Polizia locale, Orazio Di Stefano. A introdurre i relatori è stata l’assessore comunale alla Sanità, Giordana Tramarin, che ha ringraziato gli organizzatori e ha ribadito l’importanza di aiutare la popolazione ad approfondire e a conoscere meglio l’alcolismo e le di- namiche sociali e sanitarie che ruotano attorno a esso. I relatori hanno affrontato il problema sotto vari aspetti, mettendo in evidenza gli approcci sanitari, legislativi, sociali e umani che sono messi in campo per cercare di arginare il fenomeno in continua espansione, soprattutto tra i più giovani. Molto toccanti e intense sono state le testimonianze di tre membri dell’associazione Alcolisti Anonimi che hanno raccontato il dramma affrontato bevendo e che hanno superato grazie all’aiuto e al sostegno delle strutture di supporto nel cammino di disintossicazione. Dalle loro parole è emersa anche l’importanza del chiedere aiuto e di intraprendere un percorso spirituale interiore, fondamentale per farcela a uscire dal tunnel. Il vescovo Mons. Guido Marini, che ha seguito con attenzione la serata, nel prendere la parola ha voluto sottolineare questo aspetto, ovvero il bisogno che gli alcolisti, a un certo punto, hanno sentito di aprire il cuore, di essere veri e chiedere aiuto per salvarsi. La salvezza, infatti, come ha detto il vescovo è proprio «nell’umiltà della verità che riconosce il bisogno di un abbraccio più grande, che viene da Dio e di un abbraccio vero, da parte di coloro che ci stanno vicini». «Tutto in noi chiede questa salvezza, – ha aggiunto – perché la fragilità, i nostri disagi, le nostre dipendenze, che non riusciamo mai a superare del tutto, sono un grido di aiuto che esce dal cuore. La nostra umanità ferita ha bisogno di essere salvata: questo è il punto di partenza della salvezza possibile nella vita di ciascuno di noi». E per essere salvati occorre «essere presi per mano, prima dal Signore e poi dai fratelli e dalle sorelle». Mons. Marini ha ringraziato tutti i relatori che hanno affrontato il problema alcol nelle sue varie sfaccettature, in modo puntuale e approfondito e ha espresso particolare simpatia, affetto e gratitudine per i membri di Alcolisti Ano- nimi e i familiari perché capaci di aiutare tutti i presenti a «scoprire quale è la vera salvezza», condividendo i drammi e le gioie. A tutti loro è stato dedicato un caloroso applauso, voluto dal vescovo in segno di riconoscenza e di incoraggiamento a continuare il cammino iniziato 20 anni fa, nel 2005. Gli Alcolisti Anonimi si trovano ogni settimana al martedì sera e possono essere contattati telefonicamente in qualunque momento (cell. 334 6196379). L’associazione tortonese festeggerà il suo ventennale domenica 22 giugno alle ore 15.30 nella Sala Giovani del teatro “Civico” e tutti sono invitati a partecipare all’evento.

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