Il futuro dell’istituto Tortona B: il Comune incontra il comitato

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Il sindaco ha parlato con i genitori e gli insegnanti della ricostruzione della scuola

TORTONA – Tra la ristrutturazione e la ricostruzione sarà scelta la seconda strada per ripristinare l’edificio scolastico in viale Kennedy. Venerdì 28 giugno, presso la sala “Romita” del Municipio di Tortona, si è svolto il primo incontro fra l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Federico Chiodi e il comitato recentemente costituito da insegnanti e genitori degli alunni dell’istituto comprensivo Tortona B.

Erano presenti anche il presidente del Consiglio comunale Giovanni Ferrari Cuniolo, l’assessore al-l’Istruzione Marzia Damiani, il consigliere Matteo Fantone e i dirigenti dei settori Lavori Pubblici e Servizi alla persona. Scopo dell’incontro, fare il punto sulla situazione degli edifici scolastici di viale Kennedy, da un anno chiusi per inagibilità a causa di criticità strutturali, oltre a discutere le altre problematiche riguardanti il comprensivo, attualmente suddiviso in tre poli: via Bidone nei locali dell’ex scuola materna “Regina Margherita”, piazzale Mossi nell’edificio un tempo occupato dalla Casa di Carità Arti e Mestieri, via Bonavoglia nell’ex sede della facoltà universitaria di infermieristica, dove sono stati anche trasferiti gli uffici della direzione.

In merito agli edifici scolastici di viale Kennedy, è stata ribadita la necessità di procedere a una sostituzione edilizia: il Comune ha già partecipato nei mesi scorsi ad un bando ministeriale per finanziare la progettazione, di cui si attende ora l’esito. Durante la serata è stata anche presentata una mappa della via con la possibile nuova collocazione degli edifici tenendo conto delle attuali norme: l’ipotesi progettuale prevede quindi la realizzazione di un nuovo edificio per ospitare la scuola primaria (elementare) con un’area verde adiacente. A fianco, un blocco servizi per la mensa ed un nuovo edificio costruito dove ora si trova il parcheggio di fronte all’asilo “Mary Poppins” che ospiterebbe la scuola secondaria di primo grado (medie). Una volta completata la fase di progettazione sarà necessario reperire i fondi per la realizzazione.

Perché il quartiere San Bernardino torni ad avere le sue scuole occorrerà ragionevolmente un tempo di almeno tre anni. Fra le altre problematiche trattate, la possibilità, in via Bidone di utilizzare i locali al primo piano e nel seminterrato, al momento chiusi; la pulizia e sistemazione della parte esterna dell’edificio di via Bonavoglia con la richiesta di riparare la recinzione nella parte retrostante l’edificio. Sempre per via Bonavoglia è stata richiesta la possibilità di installare un impianto di condizionamento nelle aule. Questione più complessa è quella riguardante il trasporto degli alunni: con il trasferimento del comprensivo l’amministrazione comunale, lo scorso anno, aveva attivato una linea dedicata ad un esborso per l’utenza molto contenuto: 30 euro all’anno, in pratica quello che gli utenti delle altre scuole pagano in un mese. Nell’anno scolastico appena concluso erano 99 gli iscritti, per un introito di poco meno di 3.000 euro, a fronte di una spesa di circa 30 mila. “Una spesa che, a norma di legge, non è più consentito al Comune di sostenere per il futuro, ma che in considerazione della particolarità del caso – ha dichiarato il Sindaco Chiodi – sarà rimodulata cercando di tenere il più possibile in considerazione le esigenze degli utenti”.

Stefano Brocchetti

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