Custodiamo gli esempi di vita della Beata Nemesia Valle

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Mercoledì 22 giugno Mons. Marini ha celebrato la festa diocesana della suora della Carità di Santa Antida Thouret che visse per 35 anni a Tortona

TORTONA – Mercoledì 22 giugno, alle ore 18, in cattedrale, Mons. Guido Marini ha celebrato la festa diocesana della Beata Nemesia Valle. All’inizio della Messa ha preso la parola don Maurizio Ceriani, vicario episcopale per i religiosi, che ha definito la Beata uno «splendido fiore di carità che lo Spirito ha fatto germogliare sul tronco millenario della diocesi». «Nell’anno giubilare del 1900° anniversario del Martirio di San Marziano, – ha aggiunto – la memoria della Beata assume un significato singolare, per il tenero affetto che portava al Patrono.

Quando in occasione del 1800° anniversario dell’inizio della predicazione di San Marziano, che fu celebrato nel 1875, il vescovo Mons. Vincenzo Capelli volle dare nuova collocazione alle reliquie del Patrono, la Beata e le sue ragazze si offrirono per ricamare i paramenti, di cui tuttora il simulacro di San Marziano è rivestito nella sua bella urna in cattedrale».

Con la partecipata celebrazione la Chiesa di Tortona ha voluto rendere omaggio non solo alla Beata ma, come ha sottolineato don Ceriani, anche «allo sterminato stuolo delle, Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, che negli ospedali, negli orfanatrofi, nelle scuole, negli asili parrocchiali, nella formazione di generazioni di maestre e infermiere, hanno servito per oltre 150 anni questa porzione del popolo di Dio».

Suor Nemesia come san Giovanni Battista, che la Chiesa ha festeggiato il 24 giugno, è stata «grande davanti al Signore» ha detto il vescovo iniziando l’omelia nella quale si è soffermato su alcuni elementi che hanno caratterizzato la vita “bella” della Beata.

Uno di questi è stato la sua abitudine a scrivere e ripetere più volte: «Dio solo».

Lei, infatti, sapeva con certezza che solo in Dio si può trovare il motivo della gioia e della felicità. La preghiera era per lei la radice e la sorgente di tutto.

«La Beata Nemesia ha vissuto un costante “cuore a cuore” con il Signore – ha detto Mons. Marini – e da questo ne è scaturita tutta la ricchezza della sua opera, delle sue scelte, dei suoi gesti; la carità eroica che ha contraddistinto la Beata Nemesia, e le sue giornate e il fascino della sua esperienza di religiosa consacrata». Nei suoi 35 anni vissuti a Tortona ha lasciato «la propria impronta di donna apertissima a incontrare il Signore nei poveri e nei bisognosi. Le strade della città sono ancora segnate dai passi del-la Beata Nemesia, che ha scritto una pagina straordinaria di carità in queste belle vie cittadine». Prima della benedizione finale, suor Anna Antida Casolino, postulatrice della Beata, ha rivolto un affettuoso ringraziamento al vescovo a nome della Superiora generale suor Maria Rosa Muscarella e anche da parte della Superiora provinciale suor Anna Maria Senatore è giunto un messaggio di saluto. Al termine le suore, arrivate da varie regioni, si sono radunate davanti all’immagine della Beata per la foto ricordo insieme al vescovo Guido.

Daniela Catalano

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