E se a Stradella ci fosse una “rambla”?

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Rigenerazione urbana. In una mostra i progetti realizzati dagli studenti dell’Università di Pavia sul recupero di aree dismesse della “città della fisarmonica”, come la ex Massoni e la ex Robo. Idee innovative, premiate dal sindaco Gianpiero Bellinzona, in vista della redazione della variante generale al Pgt

DI OLIVIERO MAGGI

Gli universitari hanno immaginato il futuro di Stradella, partendo dalla riqualificazione delle aree abbandonate. Un mercato coperto con parcheggi, spazi per giochi e sport nell’area ex Massoni, la ex Robo pensata come una “rambla”, collegata da un ponte pedonale, sopra la ferrovia, all’ex Cantina sociale. Sono queste alcune delle trenta idee di recupero delle zone dismesse di Stradella progettate dagli studenti di Ingegnera Edile-Architettura dell’Università di Pavia (corsi di Urbanistica e Urban Planning Studio), che sono state presentate sabato 14 maggio, in municipio, nella mostra Rigenerare Stradella. Il progetto rientra nel percorso partecipativo avviato dal Comune di Stradella in vista della redazione della variante generale al Pgt. Quattro (due per area) i progetti premiati dalla Giunta, uno per qualità e completezza, l’altro per innovazione: per l’area ex Massoni, “Civico Verde” di Cinzia Caroli, Giulia Venanti e Caterina Zappa e “Stradella in Vitae” di Greta Cozzi e Aurora Franchi. Per l’ex Robo, “La Rambla” di Sergio Ruiz Cabalero, Lucia Garcia Camara, Alessandra Dessi e Veronica Melfi e “Urban Oasis” di Gabriele Conte, Letizia Dall’Osta, Alice Piran, Lorenzo Piselli. “Civico Verde” ha ripensato la ex Massoni come un’area pedonale, con un mercato coperto nel corpo centrale e, negli edifici circostanti, spazi commerciali, per uffici, ricerca, studio e musica. “Stradella in Vitae”, invece, punta a trasformare la città con residenze moderne, biblioteca e centro culturale, una banca, uffici, un grande viale verde che la collega con il centro e la ciclabile “Vinovia” che porta alle colline. “La Rambla” sviluppa la ex Robo come un asse pedonale centrale, su cui si affacciano da una parte ristoranti e locali, dall’altra aree di sosta e relax. “Urban Oasis”, infine, vede nella ex Robo un grande spazio verde, come luogo di ritrovo per i cittadini di Stradella e, nella parte terminale, una residenza sociale. «Con questi progetti si è ridata dignità a spazi per troppo tempo dimenticati, sottoutilizzati e lasciati ai margini della città, che avevano perso la loro identità. – ha sottolineato il sindaco Gianpiero Bellinzona – Oggi ritornano all’attenzione grazie all’approccio giovane, tecnico e creativo degli studenti. Questi progetti sono un patrimonio di idee preziose che ci fanno sognare in grande. Ora il nostro compito sarà portare concretezza a queste visioni, dando nuova vita a spazi abbandonati e creando connessioni tra quartieri ed esigenze diverse. Sarà veramente un’opportunità per tutta la città». Il presidente del corso di laurea in Ingegneria Edile e Architettura dell’Università di Pavia, Roberto De Lotto, coordinatore scientifico del progetto, ha spiegato che «gli studenti hanno lavorato molto sull’individuazione nelle aree di funzioni private, come il commercio di vicinato, che possono avere una valenza pubblica di aiuto allo sviluppo della città». «Il tema del recupero delle aree dismesse è sempre stato all’attenzione negli strumenti urbanistici del Comune di Stradella. – ha aggiunto l’architetto Cristiano Alberti, progettista della variante al Pgt – Purtroppo la crisi economica di inizio anni Duemila ha bloccato lo sviluppo di questi comparti, inoltre, in sede di contrattazione di secondo livello, le opere di urbanizzazione fuori comparto sono risultate troppo onerose da realizzare e non convenienti. Questi lavori ci daranno di certo spunti di novità e interesse da inserire nelle schede attuative dei piani di rigenerazione urbana del nuovo Pgt per rendere più appetibili le aree per gli operatori». Augusto Allegrini, docente titolare del corso di Urbanistica, che ha seguito in particolare i lavori di recupero della ex Massoni, ha evidenziato l’intento di «ridare a Stradella il ruolo di capoluogo della Valle Versa come in passato». Mentre Elisabetta Venco, docente titolare del corso di Urban Planning Studio, che si è occupata del recupero della ex Robo-ex Cantina sociale, ha dichiarato: «La sfida è stata quella di far tornare protagonista un’area dismessa come la ex Robo e la sfida nella sfida è stata collegare il comparto con quello della ex Cantina sociale al di là della ferrovia. Devo dire che si sono instaurati dialoghi molto costruttivi e anche gli studenti di altri Paesi, qui in Erasmus per frequentare il corso, hanno dato il loro contributo e in alcuni progetti si possono scorgere influenze culturali dei loro luoghi di origine». Infine, Caterina Pietra, docente a contratto del Laboratorio di Urbanistica, stradellina, ha espresso il suo compiacimento per i progetti di rigenerazione urbana delle aree «che fin da piccola ho sempre sognato che fossero recuperate». Dopo la premiazione, c’è stato il taglio del nastro della mostra, che è rimasta aperta nel fine settimana. L’Università ha anche pubblicato un opuscolo che raccoglie e spiega nel dettaglio i singoli progetti. Tanti i professionisti presenti all’inaugurazione che hanno avuto modo di vedere dal vivo gli interventi sulle tavole e hanno avuto la possibilità di chiedere chiarimenti direttamente agli studenti, ben contenti di raccontare al pubblico le loro idee per il futuro di Stradella.

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