Elogio del libro

Visualizzazioni: 28

A cura di Libreria San Marziano Tortona

«Avete mai pensato, amici miei, che meravigliosa opera della creatività umana è un libro? Con ciò non penso ancora affatto al suo contenuto spirituale: l’opera del poeta, o la rappresentazione dello storico, o l’ideologia del filosofo, intendo bensì la cosa concreta, che si può tenere in mano e che appunto si chiama “il libro”». Così Romano Guardini (Verona, 1885 – Monaco di Baviera, 1968) apriva la conferenza che tenne, nel 1948, all’Università di Tubinga. Quella conversazione, in tedesco, è stata trascritta, tradotta e pubblicata, con premessa dell’autore, dall’Editrice Morcelliana, con il titolo Elogio del Libro nel 1951 e riedita nel 2022 nella collana dedicata alle opere del grande teologo e scrittore. Sono 64 pagine di facile lettura; il testo risente del linguaggio parlato e scorre limpido, coinvolgendo il lettore in un’avvincente esperienza full immersion nel libro come esso è nella sua materialità – la carta, la grafica, la legatura, il frontespizio, la copertina – e come è in se stesso: «quintessenza e simbolo della vita umana», un oggetto che spiega la relazione uomo-mondo: «Il libro sta davanti a noi come figura originaria. In esso si riassume l’esistenza». Nel 1995 un altro indimenticabile intellettuale, il nostro conterraneo, Umberto Eco (Alessandria,1932 – Milano, 2016), a difesa del libro cartaceo, dichiarava: «Come l’amore, il libro mio non muore». Nella sua rubrica settimanale su L’Espresso, La bustina di Minerva (testi pubblicati da Bompiani 2001 e La Nave di Teseo 2020), con la fermezza e la leggerezza consentita da una rubrica giornalistica, Eco affermava: “Ci sono due tipi di libro, quelli da consultare e quelli da leggere. (…) I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Sono fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in banca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata (…) Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta. L’umanità… quando ha scoperto che si potevano rilegare tra loro dei fogli, anche se ancora manoscritti, ha dato un sospiro di sollievo. E non potrà mai più rinunciare a questo strumento meraviglioso”. La pensa così – oltre a noi, naturalmente! – anche Gian Arturo Ferrari (Gallarate, 1944) insegnante, curatore editoriale e scrittore, che ha dedicato un libro a Il Libro. In 224 pagine l’autore ripercorre “Vita e miracoli di un oggetto straordinario” (Bollati Boringhieri 2014 e 2023) e conclude: “Non bisogna essere pessimisti sul futuro del libro. Il libro, lui stesso, è un gesto di ottimismo, di fiducia nella volontà degli uomini di dirsi, di raccontarsi… E insieme un gesto di fiducia nel desiderio di ascoltare… Il libro è uno scambio del meglio che abbiamo e che riceviamo. Il libro è un dono”.

I libri citati sono disponibili sullo scaffale “Il Popolo Libri” della Libreria San Marziano

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *