La 1C ha la sua greatest hits

Visualizzazioni: 366

Di Davide Bianchi

Sono mesi che in classe, prima di iniziare la lezione, tutti i giorni, accendo il touch screen per connettermi a YouTube e metto il video di un brano, principalmente rock, con i testi. Sono spesso gli stessi bambini a chiedermelo: loro se ne stanno lì seduti e si ascoltano la canzone tentando di captare il senso delle parole che scorrono sullo schermo. L’ascolto di un brano prima della lezione è diventato un momento topico e simbolico della nostra giornata insieme. È come una specie di sigla, un preludio che precede quello che sarà il programma della giornata. I brani musicali entrati a pieno titolo nella nostra routine e diventati una vera e propria tracklist di classe sono 5, divisi a seconda delle circostanze, in due gruppi: le ballads e i pezzi più hard rock. I primi, sono quei brani lenti e tranquilli, solitamente si suonano al termine dei concerti, e che metto al pomeriggio per far rilassare i bambini prima delle due ore di lavoro. I secondi, invece, sono brani decisamente più incalzanti ed elettrizzanti, li faccio ascoltare di prima mattina, quando sono ancora assonnati, per dare loro una bella sveglia in vista delle quattro ore di matematica. Di seguito, la greatest hits 2024 della 1C. Lunedì pomeriggio: la settimana si apre con un autentico capolavoro degli Smith, Please Please Please Let Me Get What I Want, un’intensa preghiera che si conclude con un dolcissimo assolo di mandolino il cui giro armonico, anziché chiudersi, rimane sul finale sospeso. Occhiali da sole d’obbligo per nascondere gli occhi lucidi. Martedì mattina: si suona la carica con i Rolling Stones, I Can’t Get No. Adrenalina pura e il riff della chitarra di Richards resta in testa per le successive quattro ore. Mercoledì pomeriggio: Good Riddancedei Green Day: una chitarra acustica, due violini e un contrabbasso disegnano quello che è la colonna sonora per antonomasia di ogni addio; passato, presente e futuro. In classe ci si contiene, ma due anni fa al loro concerto ho pianto a dirotto. Giovedì mattina: Sweet Child o’ Minedei Guns N’ Roses. Brano semplicemente iconico, travolgente e poetico. L’assolo di chitarra di Slash a tutto volume lo devono sentire fino in presidenza. Che mi licenzino pure. Venerdì, non importa se sia mattina o pomeriggio, perché i bambini vogliono ascoltare, guarda a caso, Friday I’m in Love dei Cure. È la loro canzone preferita: sarà perché riprende i giorni della settimana, sarà perché è particolarmente pop, o forse perché è semplicemente venerdì.

biadav@libero.it

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *