Pancione nudo

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di Maria Pia e Gianni Mussini

Pancione? Sì grazie. Sembra essere questo il must di molte dive dello showbiz. Dopo la lontana esibizione di Demi Moore, nuda in avanzato stato di gravidanza negli scatti casti ed eleganti della fotografa Annie Leibovitz per Vanity Fair; tocca ora a Rihanna presentarsi alla sfilata milanese di Gucci addobbata regalmente e tutta fiera del suo ventre esibito, replicando poi la performance a Parigi da Dior, stavolta meno vestita e sempre con il pancione in bella vista. Ma di recente anche la direttrice creativa di Swarovski, giunta alla sua seconda gravidanza, si è proposta su Instagram cingendo il proprio grembo con nient’altro che una catena di cristalli della Casa.

Sappiamo bene che la pubblicità, più che l’anima del commercio, è spesso il commercio dell’anima. Eppure non riusciamo a levarci dalla testa che c’è qualcosa di positivo in queste ostentazioni. Sarà il bisogno, da parte della società capitalistica, di più consumatori e dunque di più nascite; sarà la scoperta che i bambini, oltre a essere dei fenomenali rompiscatole, sono però una delle poche cose per cui valga davvero la pena di vivere; fatto sta che dopo tanta propaganda contro, anche agitando l’inesistente (o esageratissimo) spettro della “bomba demografica”, oggi finalmente si riscopre che avere dei bambini è bello e persino utile. Ben vengano dunque le testimonianze, quand’anche interessate, di donne famose.

Contraddice in apparenza quanto detto la recente presa di posizione della stilista Elisabetta Franchi, secondo cui è preferibile avere in posti manageriali donne sopra i 40 anni, perché così «i figli li hanno già fatti». E giù polemiche su polemiche, salvo poi scoprire che quelle parole, magari incaute, erano accompagnate da sensate riflessioni sul dovere di sostenere la gravidanza con interventi generosi ed efficaci.

Da parte nostra, ricordiamo quando una ventina di anni fa avevamo progettato, con professionisti del settore, un pieghevole illustrativo di Progetto Gemma (adozione a distanza che sostiene una donna incinta tentata dall’aborto e assistita da un CAV – Centro Aiuto Vita). Il pieghevole mostrava di profilo una bella ragazza con una canottiera bianca che lasciava scoperta una parte del pancione. Ebbene, da qualcuno dei nostri ambienti si levarono proteste, anche vibranti.

Ora di quelle proteste non è rimasto nulla e sarebbe facile irridere a certe rigidità bacchettone se non fosse doveroso rispettare anche quelle sensibilità. Piuttosto, la risposta è in una convinta ripresa della Teologia del corpo che, da san Giovanni Paolo II a Papa Francesco, nell’Incarnazione di Cristo riconosce la redenzione della carne: un pancione nudo, dunque, non è indecente se non nell’occhio che lo scruta con malizia.

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