San Maiolo abate di Cluny

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Di Daniela Catalano

Il protagonista di questa settimana si chiama Maiolo ed è il santo a cui si deve la diffusione del monachesimo cluniacense e lo sviluppo dell’abbazia di Cluny. Quarto abate del- l’ordine fondato nel 909, Maiolo è un uomo di grande cultura e carisma, considerato anche un taumaturgo. Nasce nel 910 a Valensole in Alta Provenza, in una nobile famiglia. Costretto a fuggire con i suoi a causa delle guerre locali, approda in Borgogna, a Mâcon. Perde i genitori in giovane età e intraprende la carriera ecclesiastica. Studia a Lione divenendo canonico e poi arcidiacono nella cattedrale di Mâcon. Dopo dieci anni decide di entrare come monaco a Cluny, dove pronuncia i voti nel 944 e ottiene l’incarico di bibliotecario ed economo. Quando l’abate Aimardo è colpito da cecità, Maiolo è nominato suo coadiutore e nel 965 ne prende il posto alla guida della comunità, per circa 30 anni. La sua formazione aristocratica lo aiuta nei rapporti con i rappresentanti sia della Chiesa sia degli Stati. Mentre Maiolo è abate si rafforzano i legami tra Cluny e il Papato che chiede a 14 vescovi di Burgundia, Provenza e Alvernia di proteggere l’abbazia. Maiolo gode di molta stima pure presso gli imperatori Ottone il Grande e Ottone II. Il primo gli chiede di sovraintendere ai monasteri dell’impero e il secondo, con la moglie Adelaide, lo sostiene nella fondazione di monasteri in Italia, come quello di San Salvatore a Pavia nel 971 tuttora esistente e quello che porta il suo nome di cui si conserva ancora il chiostro. Al santo si deve anche la riforma di San Pietro in Ciel d’Oro nel 983 sempre a Pavia, insieme a San Paolo a Roma, a Sant’Apollinare in Classe a Ravenna e a San Giovanni Evangelista a Parma. Maiolo rifonda molti monasteri anche in Francia. Nel 974, do- po la morte di Benedetto VI, riceve la proposta di diventare Papa ma rifiuta per rimanere un semplice monaco. L’11 maggio 994, mentre è in viaggio verso Parigi, muore a Souvigny. Il monaco è il primo cluniacense a essere venerato come santo, come si apprende da una bolla pontificia di Gregorio V, che risale a pochi anni dopo la morte. Maiolo, che la Chiesa ricorda l’11 maggio, è invocato contro le epidemie.

cadarita [at] yahoo.it

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