Beato Modestino di Gesù e Maria

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Questa settimana conosciamo il Beato Modestino di Gesù e Maria, al secolo Domenico Nicola Mazzarella, beatificato il 29 gennaio 1995 e di cui la Chiesa fa memoria il 24 luglio. Nacque a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, il 5 settembre 1802, in una modesta famiglia di operai, ultimo di sei figli. Dopo la Prima Comunione, partecipò alle attività parrocchiali e rimase molto colpito dalla cerimonia della traslazione dei santi Sossio e Severino alla chiesa frattese. Manifestata, allora, al parroco la sua vocazione religiosa, il beato fu accolto dal vescovo in Seminario, come inserviente del Capitolo del Duomo. Nel 1821, alla morte di questi, però, tornò a casa e cominciò a frequentare il convento di Santa Caterina d’Alessandria dei frati minori Alcantarini a Grumo Nevano. Nel novembre di quell’anno entrò nel noviziato di Piedimonte Matese, vestendo l’abito alcantarino e prendendo il nome di Modestino di Gesù e Maria, in onore del suo maestro. Dopo gli studi di Teologia, il 22 dicembre del 1827 fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Aversa. Fu prima frate nei conventi di Grumo Nevano, Marcianise e Portici e poi guardiano a Mirabella Eclano e Pignataro Maggiore. Dal 1837 operò a Napoli, nel rione Sanità. Portava sempre con sé l’immagine della Madre del Buon Consiglio ed era molto amato dal popolo che lo chiamava in dialetto “Gesùcristiello”. Spesso si recava nelle carceri e negli ospedali come confessore. Fu confidente personale di re Ferdinando II e di Pio IX. Quando nel 1854, Napoli fu colpita dal colera, il beato continuò ad andare a trovare gli ammalati e contrasse il morbo. Morì il 24 luglio del 1854 e fu sepolto nelle catacombe di Santa Maria della Sanità. Dal 2015 i suoi resti mortali sono tornati a Grumo Nevano.

Daniela Catalano

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