Voci di speranza per uno sguardo profondo sul mondo
La missionaria Maddalena Serra e Luca Simoni direttore della Caritas hanno incontrato gli studenti del “Santachiara” di Voghera e Tortona
VOGHERA – La speranza non è un’idea astratta, ma un cammino fatto di incontri, ascolto e scelte quotidiane. A ricordarlo, in questi giorni, sono stati suor Maddalena Serra, Figlia della Carità da 55 anni missionaria in Mozambico e Luca Simoni, direttore della Caritas diocesana: due voci diverse, ma unite dalla stessa passione per l’uomo. Le testimonianze hanno permesso di incontrare oltre 400 giovani e tante famiglie. Suor Maddalena ha incontrato gli studenti dell’istituto “Santachiara” di Voghera nel teatro San Rocco e con semplicità e profondità ha risposto alle domande dei ragazzi sulla missione, sulla povertà, sulla malattia, ma soprattutto sulla gioia che nasce dal donarsi: «Io sono felice perché la mia felicità è nel donarmi agli altri. L’egoismo non porta mai alla felicità.» Il suo racconto ha avuto il potere di rendere vicina l’Africa, mostrando che la missione è possibile ovunque, quando si sceglie di guardare l’altro come un fratello. Insieme a suor Patrizia Gestro, direttrice dell’Ufficio Missionario, suor Maddalena ha voluto ringraziare di persona anche il direttore, i docenti e gli studenti della scuola alberghiera Enaip di Voghera per l’impegno profuso nella serata di testimonianza al Santuario di Torricella Verzate del 19 ottobre. Un’occasione per rafforzare il legame tra scuola e missione, ricordando che ogni competenza può diventare dono se messa a servizio degli altri. Martedì 28 ottobre, suor Maddalena ha anche incontrato in curia a Tortona i sostenitori delle adozioni a distanza attive in Mozambico: famiglie, gruppi e benefattori che ogni anno rendono possibile il sostegno a molti bambini e ragazzi. Un incontro di aggiornamento, ma soprattutto di gratitudine reciproca, per un cammino condiviso che da Tortona arriva fino all’Africa. Il 30 ottobre Luca Simoni all’istituto “Santachiara” di Tortona ha raccontato il cuore dell’azione Caritas, ispirata alla logica evangelica della condivisione: «Cinque pani, due pesci… e si sfamano migliaia di persone». «Caritas è una rete viva di solidarietà – ha sottolineato – fatta di tanti piccoli gesti che crescono quando sono messi insie- me.» Le storie condivise – profughi accolti, famiglie accompagna- te, solitudini ascoltate – hanno mostrato ai ragazzi che la speranza può cambiare la realtà quando diventa servizio. In una società spesso concentrata solo sul rumore del male, queste testimonianze hanno fatto risuonare un messaggio diverso: c’è una foresta che cresce, ogni volta che qualcuno sceglie di amare. La speranza è contagiosa. Nasce dall’incontro, mette in moto le ma- ni, fa crescere il bene. Come ha ricordato don Cristiano Orezzi ai giovani introducendo i testimoni: «Non bisogna essere fotocopie, ma originali: ciascuno può diventare segno di speranza nel mondo».
Suor Roberta Cucca

