Uscire dal guscio

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di Maria Pia e Gianni Mussini

Dopo qualche tempo di clausura forzata per via del Covid, ecco finalmente una bella passeggiata in centro. Come sapete, siamo dei grandi camminatori e, campagna o città, divoriamo chilometri solo per il piacere di muoverci e guardarci intorno. Ma se c’è una meta è meglio. Stavolta Gianni propone di fermarsi in un caffè storico: una cioccolata, un momento di contemplazione tra le belle sale accoglienti. Due chiacchiere con qualche avventore che, come spesso nei piccoli centri, si conosce. E poi via.

A Gianni piace questo sentirsi in un luogo insieme aperto e appartato. Gli è persino successo, qualche volta, di mettersi a scrivere e studiare, in un caffè, come usa ancora a Trieste e nella Mitteleuropa. È bello questo essere soli e contemporaneamente in compagnia, con il mondo che circola intorno…

Per Maria Pia, che è sobria ed essenziale (secondo Gianni anche un po’ taccagna), il caffè o la cioccolata si possono prendere anche in casa, perché spendere soldi inutilmente? E poi c’è il tempo che si perde… Tanto è vero che, espletato il “dovere della consumazione”, lei se ne vorrebbe andare via subitissimo. Le sfugge insomma l’aspetto contemplativo e socializzante della cosa; e questa è un’altra delle metafisiche differenze tra noi due, che non ci impediscono per altro di giocare ai fidanzatini da cinquant’anni.

E sì che più di una volta a Gianni capita di citare quello studio dell’Università di Oxford, secondo cui gli studenti che più frequentano il pub sono quelli che fanno più carriera. Significa che l’alcol fa bene? No, ma uscire dal proprio guscio, chiacchierare con amici vecchi e nuovi, aprire cuore e occhi sulla realtà viva, tutto questo naturalmente ci porta a un uso più saggio e dinamico dei nostri talenti.

Maria Pia è d’accordo sul principio, e a dire il vero – specie da quando ha iniziato a frequentare il compagno della sua vita – “si è aperta”, come riconosceva sua madre, e anzi oggi è più attiva del marito nel mantenere i rapporti sociali e nel gestire con entusiasmo gli inviti a cena.

Però il caffè no, quello lo si può bere anche in casa. Idem la cioccolata…

Com’è finita l’altro giorno? Dopo la pausa nel locale storico, un bel giro con incontri a ripetizione, che ci hanno permesso di ritrovare subito il filo di amicizie e conoscenze. Gianni era scatenato in calembour e battute, dopo il digiuno forzato a causa della malattia. E Maria Pia, tutta contenta, fingeva di doverlo sopportare.

Ma insomma, bisogna uscire dal guscio, come dicevamo sopra. Scriveva il poeta indiano Rabindranath Tagore: “Rinchiuso in te / troverai la notte. / Apri gli occhi, fuori di te / troverai luce senza confine”.

Quattro versi da tenere in tasca, buoni per molti usi.

cantiamolavita@katamail.com

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