Sant’Agostino di Canterbury

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Il santo di questa settimana, che la Chiesa celebra il 27 maggio, è noto come “l’Apostolo d’Inghilterra”. Agostino di Canterbury, venerato da cattolici e anglicani, infatti, è stato il primo arcivescovo della città inglese.

Nacque a Roma nel 534 d.C. e si conosce poco della sua infanzia e dei primi anni di studio. Storicamente è certo che tra il V e il VI secolo in Britannia, dopo l’invasione dei Sassoni, si fece di nuovo strada il paganesimo, sostituendo la comunità di cristiani che si era insediata soprattutto in Irlanda grazie all’opera di evangelizzazione di san Patrizio. La situazione vide un’inversione di tendenza quando il re del Kent, Etelberto sposò Berta, una principessa cristiana, che appartiene alla famiglia dei Merovingi. Lui pagano consentì alla moglie di poter manifestare apertamente la propria fede e con il passare del tempo ne fu attratto tanto che chiese a papa Gregorio I di inviare dei missionari nel suo regno. Il pontefice affidò il compito a un gruppo di 40 monaci del monastero romano di Sant’Andrea sul Celio guidati proprio dal priore Agostino.

Partito nel 597, Agostino raggiunse la Provenza ma, spaventato dai racconti sui Sassoni descritti come popolo crudele e intollerante, tornò a Roma, rinunciando all’incarico. Il pontefice riuscì però a rincuorarlo e alla fine raggiunse l’isola di Thanet, accolto dal re che l’accompagnò a Canterbury dove fu messo a capo della comunità.

In breve tempo, lo stesso sovrano e oltre diecimila persone chiesero il battesimo.

Nel 601 il papa nominò Agostino vescovo e lui divenne primate d’Inghilterra. Qualche anno dopo, su suggerimento dello stesso pontefice, Agostino fece erigere proprio a Canterbury la cattedrale con annesso monastero, rifondando dalle ceneri un’antica chiesa che era stata rasa al suolo dagli infedeli. In città trovò terreno fertile per la sua opera di costruzione di una comunità di fedeli, tanto che Gregorio I lo invitò a investire altri vescovi e fondare altre chiese in tutta la Britannia. Uno dei suoi obiettivi principali fu quello di riunire in una sola e grande comunità i fedeli della Britannia con quelli che si trovavano in Irlanda ma non riuscì mai a portare a termine tale compito, visto che si dovette scontrare con la resistenza di questi ultimi ad abbandonare le proprie tradizioni.

Nell’iconografia è spesso raffigurato con un bastone pastorale e con la mitria, simboli del suo ruolo di vescovo. L’attività del santo fu molto importante perché è alla base dell’evangelizzazione della Gran Bretagna. Morì la notte del 27 maggio del 604 e fu sepolto a Canterbury nella chiesa che era dedicata ai santi Pietro e Paolo e poi a lui.

Daniela Catalano

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