Restaurata la facciata dell’Oratorio dei Battuti Rossi di Pozzolo

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Interventi conservativi realizzati dallo Studio Gabbantichità di Tortona, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

POZZOLO FORMIGARO – Si sono conclusi lo scorso novembre i restauri allo storico Oratorio dei Battuti Rossi, dedicato alla Santissima Trinità e a San Bartolomeo Apostolo, che per ora hanno interessato la facciata principale e quella della sagrestia. Il progetto, realizzato usufruendo del Bonus Facciate e grazie al contributo concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, è stato curato dal Laboratorio di Architettura e Urbanistica di Alessandro Braghieri e dal laboratorio di restauro Gabbantichità di Tortona coadiuvato dall’impresa dei Fratelli Senno di San Giuliano Vecchio. Questo primo intervento dovrebbe essere la prima parte di un progetto più vasto che porterà al recupero complessivo di tutta la struttura architettonica con la creazione di un’aula polifunzionale dove sarà possibile anche celebrare in occasione di festività particolari.

Lo storico Severino Ghezzi tramanda che a Pozzolo, nel 1400, esisteva un Oratorio dedicato a San Bartolomeo Apostolo. Vi fu eretta la Confraternita dei Battuti Rossi. Nel sec. XVIII i Confratelli sopraelevarono il tetto e avanzarono la navata fino a unirsi con “l’Ospitale”. La nuova facciata fu abbellita da otto lesene. Sulla parete furono ricavate tre nicchie, dipinte con le immagini di San Bartolomeo, della SS. Trinità e di San Francesco da Paola. All’inizio dell’intervento di restauro la facciata e la sagrestia dell’Oratorio versavano in pessime condizioni.

Gli intonaci si presentavano particolarmente lacunosi e in corrispondenza del marcapiano sottogronda e fino a un metro e mezzo da terra il supporto in laterizio era privo di intonaco che è stato riproposto durante l’attuale intervento di restauro conservativo.

Lo stesso procedimento è stato adottato per la ricostruzione dei capitelli, delle basi delle lesene e del- le cornici degli affreschi.

Un’importante porzione della muratura della sagrestia è realizzata attraverso la tecnica del Pisé, tecnica storicamente utilizzata nel territorio alessandrino per la realizza- zione di murature con terra umida compattata, ma risultava particolarmente compromessa.

Le lacune dell’intonaco dopo la creazione di un supporto adeguato, sono state ricolmate con malta naturale a base di calce. Sono poi state riproposte le coloriture attenendosi alle tinte originali emerse dai saggi stratigrafici eseguiti preliminarmente all’intervento.

In contemporanea è avvenuta la sostituzione delle tubature in pvc forate e degradate e la manutenzione delle inferriate delle finestre e del portone ligneo.

Il portale in arenaria versava in condizione conservative gravi con polverizzazione in atto e distacco di frammenti che sono stati consolidati e ricomposti. Le decorazioni in facciata sono state messe in sicurezza. In particolare nel dipinto centrale raffigurate la Trinità il colore presentava gravi abrasioni e mancanze che, dopo la pulitura, in accordo con la funzionaria della Soprintendenza Francesca Lupo, sono state tonalizzate per ridurne l’impatto visivo limitandosi a un restauro conservativo dei lacerti rimasti, ma senza la ricostruzione delle parti non più leggibili.

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