In fondo il risultato non ha nessuna importanza

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Un romanzo che racconta il calcio di provincia, scritto da due ex giocatori e commentatori per “Cronache di spogliatoio”: Giulio Incagli e Stefano Bagnasco. Il secondo è di Pozzolo Formigaro e noi lo abbiamo intervistato

Gioie, dolori e fatiche del calcio dilettantistico di provincia raccontate in un romanzo scritto a quattro mani da due ex giocatori. Questo è Cronache di spogliatoio, volume edito da Mondadori uscito ufficialmente martedì in libreria, ma che ha già avuto un grande successo online in fase di pre ordine. Gli autori sono Giulio Incagli e Stefano Bagnasco. Originario di Pozzolo Formigaro, quest’ultimo ha da poco appeso gli scarpini al chiodo dopo aver calcato per una vita i campi della provincia di Alessandria e non solo. Ha chiuso la carriera alla Novese, squadra nella quale tutto ha avuto inizio.

Quanto ha contato la tua lunga esperienza sui campi da calcio per trovare la giusta ispirazione nella scrittura?

«Nel libro ci sono riferimenti continui a esperienze che ho personalmente vissuto in tutti questi anni. Abbiamo preso il buono ma anche il cattivo di ciò che abbiamo provato. Le manie dell’allenatore, il difensore particolarmente ruvido, il trequartista egoista più interessato alla scalata verso il professionismo e molto altro. Leggendo, chiunque abbia disputato anche solo poche partite nei campetti di provincia, ritrova qualcosa di se stesso e dei suoi vecchi compagni. È un evento piuttosto raro che una pubblicazione ancora in fase di pre ordine salga subito in alto nelle classifiche di vendita. Succede quasi solo per le grandi firme. Siamo andati in prima posizione nelle categorie calcio e narrativa sportiva il giorno stesso di lancio: 24 ore dopo abbiamo raggiunto il 26° posto nella classifica Amazon Best Seller in Italia. Davvero un grandissimo risultato che non ci saremmo mai aspettati».

Quando vi è venuta l’idea?

«L’idea è nata un anno e mezzo fa quando Mondadori ci aveva contattato per amplificare il lancio della biografia di Marco Van Basten. Abbiamo fatto un video che ha superato 300.000 visualizzazioni in rete. A quel punto abbiamo preso la palla al balzo per proporre questo progetto che avevamo in cantiere. Inizialmente era meno ambizioso, ma dopo la consegna di due capitoli di prova ci hanno chiesto di creare un intreccio da romanzo vero sulla vita dentro e fuori dallo spogliatoio. Dopo lunghe riflessioni, ci siamo messi al lavoro. Al termine di un brainstorming di un mese, abbiamo pensato di partire dalla storia di una squadra che gioca in Promozione e che prova a vincere il campionato. Dentro ci sono giocatori giovani, altri meno giovani e un allenatore con una storia misteriosa. Sono presenti tutti i personaggi che gravitano attorno al calcio dilettantistico come il magazziniere e il presidente con un lavoro particolare. Dinamiche in continuo ribaltamento nelle quali poi rientrano anche i professori del liceo, le fidanzate e le famiglie. La storia si sviluppa in un paesino immaginario del centro Italia».

Quanto tempo avete impiegato nella stesura?

«È durata circa un anno. Abbiamo scritto una traccia unica e poi abbiamo sviluppato la sinossi verticale capitolo per capitolo. In questo modo sapevamo come avrebbe dovuto andare avanti la storia. Si sviluppa come una serie tv. Ogni capitolo ha una trama che potrebbe sopravvivere anche da sola, perché alla fine c’è sempre o un nuovo personaggio e un evento destabilizzante».

Ci dobbiamo aspettare un seguito?

«Per come finisce il libro, si potrebbe prestare a un seguito. I personaggi sono tanti e siamo andati in profondità su buona parte di loro, passando anche notti intere a scrivere. Ci sono però figure che rimangono enigmatiche e che potrebbero essere sviluppate in futuro. In base ai risultati, ne riparleremo con l’editore, ma ora aspettiamo la primavera inoltrata per sapere come stanno andando le vendite».

Avete già qualche dato?

«Avremo qualche numero certo solo nella seconda metà di aprile, a un mese dall’uscita in libreria. Sicuramente siamo molto soddisfatti della fase di pre lancio grazie soprattutto all’aiuto della nostra community sui social, che tra Facebook, Instagram e YouTube può contare su oltre un milione e mezzo di fan.Il timore era che le persone non acquistassero subito la loro copia, ma questa è stata un’enorme dimostrazione di fiducia per noi. Una fiducia che ci siamo costruiti in tanto tempo dopo anni di lavoro».

Luca Lovelli

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