Forse non è il caso: gli editoriali di Matteo Colombo

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Pubblicato da Edizioni San Paolo, con prefazione di Mons. Guido Marini e postfazione di Mons. Vittorio Viola, sarà presentato sabato 12 luglio, alle 18, alla libreria San Marziano di Tortona

Il nostro direttore Matteo Colombo dal 9 luglio è tornato in libreria con Forse non è il caso pubblicato da Edizioni San Paolo (pagine 208, 16 euro). Sottotitolo: Riflessioni necessarie da una Diocesi italiana. Con prefazione di Mons. Guido Marini e postfazione di Mons. Vittorio Francesco Viola. Cronaca locale, nazionale; articoli di nera, di costume; economia, politica, vita quotidiana, eventi epocali. I giornali racchiudono nelle loro pagine tutte le sfaccettature delle nostre esistenze, le raccontano, ci informano e poi passano oltre. A noi resta la scelta di limitarci a prendere atto di ciò che succede, più o meno vicino, o di fare un passo in più e trarre spunto dalla notizia per approfondire e riflettere su temi più grandi, più universali. Dalla sua posizione privilegiata di direttore del settimanale diocesano, Colombo ha scelto la seconda strada e ha raccolto una selezione di suoi editoriali, pubblicati dal novembre 2019 al febbraio 2025, che, pur riferendosi a eventi ben circostanziati, allargano il nostro sguardo verso punti di vista e considerazioni che, a volte col senno di poi, permettono di comprendere meglio la realtà che stiamo vivendo e ciò che abbiamo vissuto. E ci aiutano anche a ricordarci di cercare in tutto ciò che accade vicino o lontano da noi traccia della presenza, costante seppur discreta, di Dio, che è sempre pronto ad accoglierci ma da cui gli eventi caotici della nostra vita, troppo spesso, ci allontanano. Ma come nasce l’idea di un’antologia di pezzi già usciti in prima pagina? «È da un po’ che i miei lettori mi chiedono: “Perché non raccogli i tuoi editoriali in un libro?” – afferma l’autore – E io rispondo: “Mah, non so… forse non è il caso”. Mi pare che una raccolta di articoli non sia un vero libro; non come lo intendo io. Soprattutto, non è un romanzo. Cioè quel che da sempre mi interessa scrivere». E subito precisa: «Non si tratta, in realtà, di articoli, ma di piccoli paesi e sconfinate città di una mappa più grande che disegna la storia recente di una Chiesa, di tanti pezzetti d’Italia, di ingorghi e autostrade del cuore, descritti da un osservatorio privilegiato: la mia redazione. Forse avevano ragione loro? Forse “era il caso”? Ho riflettuto, settimana dopo settimana, su fatti e notizie che, con buona probabilità, non sono accaduti casualmente: sono i segni del “nostro” tempo. Se li metti uno in fila all’altro, ti rendi conto dell’epoca in cui viviamo. Infine, “non è il caso” che guida le scelte dell’uomo: è Altro da lui, con lui, per lui. Io scrivo ma tutto è già scritto. Ritroverete molti avvenimenti che già vi hanno coinvolto, interrogato, raggiunto. Potete ripercorre le vicende minime di una fetta d’Italia e di una stagione cortissima nella quale c’eravate: dal Covid ai Mondiali in Qatar, dalla siccità alle elezioni, dalla legge sull’aborto al dibattito sull’ora di religione, dal presepe di Giuseppe all’arresto di Toti, da Sinner alla guerra in Ucraina». Il vescovo di Tortona, Mons. Marini, commenta: «Come ebbe a scrivere Albert Camus, Matteo Colombo è “uno storico dell’istante”, che ha la capacità di andare al di là della semplice cronaca, addentrandosi nella storia e scoprendo nell’attualità ciò che attiene all’uomo, alla sua dignità e vocazione, alla sua verità e bellezza, al suo destino più nobile e grande. E ne rende partecipi, con grande efficacia, coloro che lo leggono. La cronaca passa in un attimo. La storia rimane. Perché la storia porta la traccia della presenza di Dio». Infine, Mons. Viola, Arcivescovo emerito di Tortona e oggi segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, che ha nominato Colombo direttore nel 2019, scrive: «In ogni giornale l’editoriale ha il compito che ha il primo violino prima che l’orchestra inizi l’esecuzione di un brano: deve dare l’intonazione chiedendo un “la” a uno strumento più grosso di lui. Matteo Colombo è intonato. Non è facile prendere e tenere l’intonazione nella confusione vorticosa di oggi. Bisogna anzitutto cercare di avere un’ampia panoramica, guardando al mondo senza dimenticare le nostre città e le nostre valli. Poi occorre saper scegliere la notizia alla quale dare rilievo, esporre il fatto in quella misura minima necessaria per non togliere spazio alle argomentazioni del suo commento, utilizzare un linguaggio semplice ma non banale, diretto ma non dog- matico. È un difficile equilibrio, che richiede intelligenza ed esperienza, insieme a una grande passione». Forse non è il caso sarà presentato sabato 12 luglio, alle 18, presso la nuova libreria San Marzia- no, in piazza delle Erbe a Tortona, alla presenza di Mons. Marini e di Giancarlo Albini, presidente della Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia con la quale Colombo collabora. Nato a Voghera nel 1976, l’autore nel 2002 è stato tra i vincitori del concorso “20.02.2002 Un mercoledì da italiani” organizzato da Beppe Severgnini su Italians e nel 2011 ha vinto “Io scrivo”, il premio di scrittura creativa promosso dal Corriere della Sera. Nel 2019 ha pubblicato il romanzo Q.B. (Edizioni Unicopli), premio Giallo Garda 2020.

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