Dare del “tu” al Direttore

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di Patrizia Ferrando

In passato abbiamo già parlato del rapporto, apparentemente semplice, fra l’uso di “tu” o “lei” e grado di confidenza: credo però valga la pena di ritornare qualche momento sul tema.

Nella lingua italiana, fino al ’900, sussisteva un sistema tripartito per rivolgersi ad altri: tu – lei – voi, che contemplava una differenza gerarchica e situazionale. Rispetto e formalità sono oggi criteri utilizzati per scegliere quale forma utilizzare. Le differenze di valutazione non sono però così nette e talvolta la scelta è ostica: nel caso, meglio imitare chi appartiene all’ambiente in cui ci troviamo. Siamo passati da un opposto all’altro: da utilizzare il voi, decisamente arcaico, ma che simboleggiava rispetto, a invasioni del “tu” rivolto a chiunque. Ad esempio, molti giovani professionisti percepiscono, giustamente, come inappropriato sentirsi parlare in modo troppo confidenziale da un cliente, come persone di una certa età non sempre amano azzerare le distanze con commesse o infermiere.

Appiattire la conversazione alle forme semplici rischia di omologare linguaggio e rapporti. Pensate all’utilizzo del lei e del voi nello storico romanzo dei Promessi Sposi: si danno del voi Agnese e Perpetua, Renzo e Lucia, il Cardinale e l’Innominato, ma viene invece utilizzato il lei tra il Conte Zio e il Padre Provinciale a sottolineare il gran rispetto. Il tu viene utilizzato tra vecchi amici come Renzo con Bortolo e Tonio. Agnese dà del tu a Lucia che risponde alla mamma con il voi per rispetto profondo verso il genitore. Don Abbondio da del voi ad Agnese che risponde con il lei in quanto di maggior rispetto.

Se il “tu” indiscriminato può suonare stridente, anche un “lei” troppo impersonale può, tuttavia, generare equivoci. A tale proposito, in leggerezza, trascrivo una storiella…

Il direttore di una banca era preoccupato per il comportamento di un collaboratore che, dopo un periodo in cui non si era mai fermato, aveva iniziato ad assentarsi tutti i giorni a mezzogiorno. Incaricò quindi un detective privato: «Segua il Sig. Bianchi, non vorrei che fosse coinvolto in qualcosa di losco.» Il detective svolse il lavoro, e fece rapporto: «Allora Direttore, Bianchi esce a mezzogiorno, prende la sua macchina, va a pranzo a casa sua, fa l’amore con sua moglie, fuma uno dei suoi eccellenti sigari e torna.» Risponde il direttore: «Meno male, non c’è nulla di sconveniente!» Il detective a questo punto chiede: «Direttore, perdoni, posso darLe del tu?» Sorpreso lui risponde: «Sì!» E il detective: «Allora ripeto: Bianchi esce a mezzogiorno, prende la tua macchina, va a pranzo a casa tua, fa l’amore con tua moglie, fuma uno dei tuoi eccellenti sigari e torna.»

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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