Carlo d’Asburgo l’imperatore beato
Di Daniela Catalano
Pochi sanno che la principessa Sissi ha un pronipote beato, che è Carlo I d’Asburgo, l’ultimo imperatore cattolico dell’Occidente, che la Chiesa commemora il 21 ottobre. Carlo nasce il 17 agosto 1887 nel castello di Persenbeug in Austria, proprio mentre sul trono Austro-Ungarico regnano Francesco Giuseppe e l’imperatrice Sissi. Nella linea di successione imperiale austriaca, Carlo occupa il quinto posto, eppure per una serie di drammatiche circostanze il 21 novembre 1916, in piena prima guerra mondiale, è proclamato imperatore d’Austria (Carlo I) e Re d’Ungheria (Carlo IV). Riceve la sua formazione presso l’abbazia benedettina di Vienna e si laurea a Praga. Fin da ragazzo, grazie alla madre, mostra una grande propensione alla preghiera e matura una profonda fede. A 16 anni Carlo entra nell’esercito e vi rimane tutta la vita. È sempre buono e disponibile con i suoi camerati. Il 21 ottobre 1911 sposa l’italiana Zita, figlia di Roberto di Borbone-Parma, ultimo reggente del Ducato di Parma e Piacenza, dalla quale ha 8 figli. Durante la prima guerra mondiale è generale comandante di corpo d’armata e dorme su un ru- vido letto da campo insieme alla truppa. Anche da imperatore, continua a visitare e sostenere le truppe al fronte. Ubbidendo ai richiami di Papa Benedetto XV, intraprende varie iniziative di pacificazione con le altre potenze, senza riuscire a prevalere nella cerchia dei generali e statisti tedeschi. Contro Carlo è avviata un’enorme propaganda nemica ed è accusato di essere un debole. Il 4 novembre 1918, dopo la firma dell’armistizio con l’Italia e la nascita della Repubblica austriaca, non più imperatore, si ritira in Ungheria dove nel 1921 fa due tentativi per riprendere il potere, ma senza usare la forza militare, per risparmiare vite umane. Purtroppo falliscono entrambi, e il re è fatto prigioniero e consegnato agli Inglesi, che lo conducono con la famiglia a Funchal nell’isola portoghese di Madeira. Senza risorse economiche, vive in una villa priva di riscaldamento e a causa del clima umido si ammala di polmonite e muore il 1° aprile del 1922 a soli 34 anni. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004.
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