Beata Sara Salkahazi

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Chiudiamo il 2022 raccontando la storia della Beata Sara Salkahazi, religiosa professa dell’istituto delle Suore dell’Assistenza Sociale, martire, uccisa in odio alla sua opera di difesa degli ebrei il 27 dicembre 1944. Sarolta Klotild (suo nome originario), nacque nel territorio dell’odierna Slovacchia, a Kosice, l’11 maggio 1899, da una famiglia borghese di origini tedesche. Da giovane svolse molti lavori, incluso quello di rilegatrice, di reporter e anche di editrice di quotidiani. In questi anni in cui propendeva per l’ateismo, si fidanzò, ma la storia finì presto.

Nel 1929 entrò nella Società delle Suore Sociali, fondata in Ungheria nel 1923 da Margit Slachta. Professò i voti solenni nel 1930. Il suo sogno era di partire come missionaria in Brasile, ma a causa del suo carattere ritenuto “difficile” e dello scoppio della seconda guerra mondiale rimase a casa.

Organizzò il lavoro caritativo, la catechesi, tenne conferenze, fondò associazioni per ragazze e la rivista “La donna cattolica”. La sua attività si estese ai territori dell’attuale Ungheria, Slovacchia, Ucraina e Romania. Durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, aiutò centinaia di ebrei a trovare rifugio in un edificio appartenente alle Suore dell’Assistenza Sociale a Budapest.

Come sorella responsabile del-la casa, il 14 settembre 1943 fece una promessa segreta a Dio in presenza del suo superiore: di essere pronta al proprio sacrificio nel caso in cui questa sua scelta avesse danneggiato le sue Sorelle.

Il testo della promessa è conservato tuttora nel suo diario.

Il 27 dicembre 1944 fu denunciata alle autorità da una donna che lavorava nella casa delle suore, fu catturata, insieme agli ebrei che nascondeva, dai membri del partito nazionalsocialista ungherese. Sara era fuori nel momento in cui i nazisti fecero irruzione e poteva scappare, ma decise di tornare.

I prigionieri furono portati sulle rive del Danubio, e fucilati insieme a quattro donne ebree e un cristiano che non faceva parte dell’ordine. Prima che rimbombassero nell’aria gli spari del plotone d’esecuzione Sara si girò con tranquillità verso i suoi giustizieri, li guardò per un istante negli occhi, si inginocchiò e, alzando gli occhi al cielo, si fece un ampio segno della croce. La sua uccisione fu scoperta nel 1967 e il corpo mai ritrovato. È annoverata tra i Giusti tra le nazioni. È stata beatificata il 17 settembre del 2006 a Budapest.

Daniela Catalano

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