Frane: l’Oltrepò in un progetto europeo
La Valle Versa diventa caso pilota per i vigneti all’interno di “Life ClimaXPo”
CANNETO PAVESE – Nuove iniziative per cercare di arginare il fenomeno del dissesto idrogeologico sul territorio oltrepadano. Proprio di recente, infatti, l’Oltrepò è stato inserito in un progetto europeo per contrastare il degrado del suolo attraverso pratiche sostenibili di gestione delle colture, come appunto i vigneti. Se ne è parlato anche a Canneto Pavese, al convegno promosso da Ersaf Lombardia nell’ambito del progetto “Life ClimaXPo” sempre dedicato al degrado del suolo, ma per quanto riguarda il bacino idrografico del torrente Versa. All’interno del progetto europeo “Agreco4cast”, l’Oltrepò pavese è stato inserito come caso pilota per i vigneti insieme ad altre due zone agricole italiane, la Campania (vigneti) e il Trentino Alto Adige (vigneti e frutta) e ad altre tre zone dell’Europa, l’Andalusia in Spagna (per le olive), la regione di Hesse in Germania (per i vigneti) e quella dello Jutland Centrale in Danimarca (per la frutta). L’obiettivo del progetto, di cui è partner il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pavia, è lo studio di pratiche sostenibili di gestione delle colture per contrastare il degrado del suolo e il conseguente dissesto dei terreni. Un fenomeno ricorrente nell’Oltrepò collinare, dove sono state censite oltre 7 mila frane storiche. Tra queste pratiche, ad esempio, la diversificazione delle coltivazioni, affiancando al vigneto la presenza di un piccolo bosco per aumentare la biodiversità o favorire la presenza delle api. A questo si aggiunge l’utilizzo delle cosiddette Nature based solutions (NbS): si tratta di azioni basate su strategie naturali, capaci di fornire servizi alla biodiversità per rispondere in maniera efficace alle sfide come il cambiamento climatico o appunto i rischi naturali. Ad esempio, l’impiego delle “cover crops” (colture di copertura), ovvero l’introduzione di coperture vegetali nell’interfila dei vigneti che possono avere effetti benefici sulla fertilità del suolo, sull’aumento della disponibilità d’acqua, sullo sviluppo dell’apparato radicale delle piante e, appunto, sul rallentamento dei fenomeni di erosione del terreno. Accanto a questo, il Dipartimento di Scienze della Terra e l’Università “Cattolica” del Sacro Cuore, in collaborazione con i Comuni di Canneto Pavese, Castana, Montescano, Golferenzo, Montù Beccaria, Montecalvo Versiggia e Santa Maria della Versa, che hanno cofinanziato il progetto, hanno avviato un dottorato di ricerca, che terminerà a fine 2026, per produrre linee guida per la corretta gestione dei suoli, da inserire nei regolamenti di polizia rurale.
Oliviero Maggi

