L’armonia del canto è il riflesso dell’unità della Chiesa in Cristo

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Sabato scorso il Giubileo delle Corali in Cattedrale con il vescovo. L’Eucaristia animata dalle voci di tutti i coristi

Sabato 14 giugno nella Cattedrale è stato celebrato il Giubileo delle Corali della Diocesi, che sono state accolte dal vescovo con un caloroso abbraccio e un affetto grande. All’inizio della Messa, Mons. Marini, dopo aver ringraziato i parroci don Claudio Baldi e don Paolo Padrini e don Gian Luca Vernetti, parroco di Stradella, ha ricordato ai presenti il dono dell’indulgenza che si può ottenere vivendo un vero distacco dal peccato e dal male attraverso la confessione e partecipando all’Eucaristia, durante la quale si rinnova la professione della fede e si prega secondo le intenzioni del Santo Padre. Nell’omelia il vescovo si è soffermato sul significato profondo dell’affermazione che san Paolo rivolge ai cristiani di Corinto, contenuta nella lettura del giorno: “L’amore di Cristo ci possiede”. Questa espressione, infatti, non è solo un sentimento, ma il cuore, il centro e il segreto della vita di fede, implicando una relazione viva e totalizzante con Gesù Risorto. «Vuol dire – ha detto il Pastore diocesano – che nulla è meglio di Gesù per noi; che realmente la nostra relazione col Signore è una relazione viva, perché Lui è vivo in mezzo a noi, perché Lui ci parla oggi con la sua parola, perché Lui ci prende per mano e ci accompagna nel cammino, perché Lui ha un cuore che batte per noi nell’amore, perché lui continua a offrire se stesso dando la vita per noi e per la nostra salvezza; perché noi lo incontriamo davvero risorto, vivo, nell’Eucaristia, nei sacramenti e ogni volta in cui sappiamo riconoscerlo nei volti dei nostri fratelli e sorelle». Essere posseduti dall’amore di Cristo, inoltre, significa anche non tollerare il peccato o la mediocrità e, soprattutto, sentire un desiderio irrefrenabile di condividere e testimoniare Gesù agli altri. L’Eucaristia è il luogo privilegiato in cui si rinnova questa esperienza, rendendo l’amore di Cristo tangibile e vissuto. Rivolgendosi ai coristi presenti, il vescovo ha dichiarato: «Il canto di una corale, il cuore di una corale non può che essere l’espressione dell’amore di Cristo che ci possiede. Voi col vostro canto, che in liturgia dice gioia, esultanza, gratitudine, richiesta anche di perdono, attraverso diverse espressioni del canto sacro liturgico, dichiarate di essere posseduti dal- l’amore di Gesù». Nel modo in cui si canta e nel modo in cui le voci risuonano, infatti, si dovrebbe toccare con mano la presenza di Cristo. Prima della benedizione, ha preso la parola il parroco don Baldi che ha ringraziato tutte le corali intervenute, le quali han- no eseguito all’unisono i canti della Messa “Tempio Santo”, musicata da don Padrini con le parole dello stesso don Claudio, e ha poi citato i gruppi presenti: la corale “Don Bottallo” di Stradella, la corale “San Giovanni Battisti” di Sale e Guazzora, la corale della Cattedrale di Tortona, la corale parrocchiale di Viguzzolo, quella di Sarezzano, la corale della comunità pastorale “Sacro Cuore” di Serravalle, Stazzano e Vargo, il “Grande Coro” della comunità pastorale “San Luigi Versiglia” di Casteggio, Mairano e Oliva Gessi, il coro “San Luigi Orione” della Madonna della Guardia di San Bernardino, la corale “San Giovanni Bosco” di Torricella Verzate e Mornico Losana, la corale di San Giacomo di Tortona e quella di Pozzolo Formigaro. Don Baldi ha sottolineato come le corali sono espressione della comunione e dell’armonia voluta dal Signore. Il canto, infatti, non è l’appendice estetica alla celebrazione ma è esso stesso è celebrazione. Anche il vescovo, a sua volta, ha espresso gratitudine alle corali per aver fatto assaporare durante la Messa, con il canto, la bellezza dell’unità, che rappresenta la vera vita della Chiesa.

d.c. (Foto: Luigi Bloise)

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