Vaccino antinfluenzale: «Consigliato alle categorie fragili»

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I medici di famiglia ritornano in prima linea nella lotta contro il virus. Come il dr. Massimiliano Campagnoli a Castelnuovo Scrivia e a Pontecurone, che ci parla dell’importanza del vaccino antinfluenzale

Mentre il virus Sars-CoV-2 ha ripreso a correre mettendo nuovamente sotto pressione il sistema sanitario nazionale, c’è chi ha deciso di giocare d’anticipo almeno nei confronti dell’influenza di stagione: è il medico di famiglia Massimiliano Campagnoli, che ha iniziato a vaccinare i suoi assistiti già sabato scorso. Laureatosi a 24 anni all’università di Pavia, Campagnoli (che oggi, di anni, ne ha 65) ha iniziato la sua professione come ufficiale medico a Firenze, poi ha lavorato al Policlinico di Pavia in Pneumologia, specializzandosi in pneumologia toracica.

Dopo l’esperienza da guardia medica, ha scelto di diventare “primario di se stesso” e da 38 anni è medico di famiglia con studio a Castelnuovo Scrivia e a Pontecurone.

Dr. Campagnoli, perché ha iniziato la campagna di vaccinazione due giorni prima rispetto alla data prevista (lunedì 26 ottobre)?

«Utilizzando una giornata come quella di sabato e potendo dare appuntamenti telefonici, ho evitato assembramenti e dedicato tutto quel tempo solo alla vaccinazione. Durante la settimana devo gestire le visite ai miei pazienti e altre pratiche legate alla mia professione e, considerato che avevo già ricevuto un primo stock di 130 dosi, solo sabato ne ho somministrate 96. Ho naturalmente chiesto l’autorizzazione a procedere all’Asl di Alessandria. Sono stato assistito da un giovane laureando, che si è occupato della misurazione della febbre e della registrazione a pc e devo dire che si è lavorato bene, smaltendo oltre i tre quarti delle vaccinazioni. Non appena mi arriveranno altri quantitativi, farò il vaccino a tutti quelli che ne hanno necessità. Anche al sabato. Poi, a scalare, a tutti gli altri utenti che non rientrano nella fascia over 60 o nelle categorie fragili e che, quindi, dovranno acquistare il vaccino in farmacia».

Qual è il periodo giusto per la vaccinazione e a chi serve?

«È questo il momento opportuno per vaccinarsi ed è auspicabile farlo. L’anno scorso ho effettuato oltre trecento somministrazioni. A questo giro c’è maggior richiesta e attenzione da parte di coloro che non l’hanno mai fatto. Il vaccino è una protezione nei confronti del virus influenzale ed è utile non solo alle persone anziane, ma anche ai giovani polipatologici e alle cosiddette “categorie fragili”».

Nei bambini molto piccoli è consigliato?

«Dovrebbe rispondere un pediatra. Posso dire che, quando somministriamo un vaccino al nostro corpo, il sistema immunitario deve essere in grado di produrre anticorpi e nei bimbi molto piccoli il sistema immunitario si sta ancora “formando”. Diciamo che il vaccino è consigliato dai 10 anni in su e, al di sotto di quell’età, sono necessarie valutazioni di caso in caso. Nei giovani (e negli adulti in generale) conta molto la frequenza dei contatti che essi hanno per motivi di studio e di lavoro».

Durante la prima ondata Covid la sua categoria è stata in prima linea contro il virus. La battaglia non è finita: la popolazione sa che non deve abbassare la guardia, così come lei avrà preso e prenderà tutte le precauzioni del caso.

«Posso dirle che seguo oltre 1500 assistiti e, quando ho iniziato le vaccinazioni antinfluenzali sabato scorso, mi sono presentato con un camice che mi copriva dalla testa ai piedi, guanti, mascherina e visiera. Sono presidi che servono e me e agli altri. Sono strumenti che tutelano la mia salute e quella degli altri: ben vengano, anche se posso sembrare un astronauta».

Alessandra Dellacà

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