«Vaccinarsi è un dovere morale e civico»

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Il presidente Mattarella a Pavia. Domenica 5 settembre ha preso parte all’inaugurazione dell’anno accademico celebrando i 660 anni dell’Università

È durata poco più di un’ora la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Pavia, domenica 5 settembre, per l’inaugurazione dell’anno accademico e per i 660 anni dell’Università di Pavia.

Il capo dello Stato è stato accolto nel cortile Teresiano dell’ateneo pavese dal rettore Francesco Svelto, da una folta rappresentanza del mondo accademico pavese, dai vertici delle istituzioni civili e militari di Comune, Provincia e Regione e da alcuni sindaci.

Era presente il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, insieme ai parlamentari pavesi.

Da Pavia il presidente ha lanciato un forte appello al dovere di vaccinarsi. Parole che presto hanno raggiunto tutto il Paese.

«Chi sceglie di non vaccinarsi in nome della propria libertà – ha affermato – limita la libertà altrui di tornare ad avere una vita normale. Se l’economia sta ripartendo e anche gli atenei ripartiranno con le lezioni in presenza, è solo grazie allo strumento che in grande velocità la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus e sta consentendo di superarne le conseguenze, non solo sulla salute delle persone, ma anche quelle economiche e sociali».

Vaccinarsi è quindi un «dovere morale e civico».

Poi un severo monito: «Le espressioni di violenza e le minacce che affiorano in questo periodo contro medici, scienziati e giornalisti sono fenomeni allarmanti che vanno contrastati con fermezza e sanzionati con doveroso rigore per tutelare coloro, e sono la stragrande maggioranza, che hanno adottato comportamenti responsabili». A questi ultimi, il presidente ha espresso la propria gratitudine perché «grazie a loro non solo la salute è meno a rischio, ma il Paese si sta risollevando e la ripresa è iniziata. Lo confermano i dati del Governo che mostrano un’economia già ripartita».

«Questo è possibile – ha chiarito il capo dello Stato – perché tutti insieme contrastiamo la pandemia con comportamenti responsabili, con la vaccinazione, con la prudenza che non contrasta con la normalità della vita quotidiana».

Poi una riflessione sulla scienza: «La scienza in questi mesi durissimi ha insegnato a tutti il dovere della collaborazione. Grazie a questo, alla ricerca e alla scienza, è stato possibile superare la pandemia in tempi rapidi. Anche questo ci deve insegnare la pandemia: la necessità di sostenere la scienza sempre, non soltanto nei tempi dell’emergenza».

Infine, uno sguardo ai giovani. Riprendendo le parole del rettore che ha ricordato come l’ateneo pavese sia stato voluto dai Visconti nel 1361 dopo la terribile pestilenza che seguì alla guerra, il presidente della Repubblica ha fatto notare come siano fondamentali «l’investimento intelligente, lungimirante sui giovani e sulla loro formazione».

Marco Rezzani

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