San Stanislao patrono dei giovani

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Di Daniela Catalano

L’ultimo santo di cui parliamo prima della pausa estiva è san Stanislao Kostka che è patrono dei novizi e, con san Luigi Gonzaga e san Giovanni Berchmans, anche della gioventù. Nasce il 28 ottobre 1550 a Rostkowo, a pochi chilometri da Varsavia, in una nobile famiglia. A 14 anni viene mandato a studiare a Vienna, nel collegio della Compagnia di Gesù, da poco avviato da sant’Ignazio di Loyola. Stanislao studia con passione, vive intensamente lo spirito del Vangelo e la devozione a Maria e sente nascere in lui la chiamata del Signore. Un giorno si ammala gravemente e mentre è costretto a letto, riceve la visita di santa Barbara, accompagnata da due angeli, e dalle sue mani prende l’Eucaristia. Un’altra notte il giovane ve- de la Madonna che gli porge Gesù Bambino e appena lo prende in braccio, è completamente guarito. Sapendo che il padre non vuole che diventi sacerdote, Stanislao raggiunge di nascosto Dillingen, in Germania, dove è accolto nella casa dei gesuiti e dove incontra Pietro Canisio, provinciale della Germania settentrionale e futuro santo. Il papà, intanto, informato della fuga, scrive lettere minacciose ai gesuiti, affermando che avrebbe fatto ricondurre il figlio in patria a ogni costo. Per salvarlo dalle ire paterne, il futuro santo è inviato in pellegrinaggio a Roma, dove inizia il noviziato e pronuncia i voti. Il suo desiderio è diventare missionario e spiega ai compagni il bagaglio che occorre avere: «Delle ottime scarpe di mortificazione, un ampio mantello di amor di Dio e del prossimo, un cappello di pazienza a difesa delle avversità». Purtroppo, nell’agosto del 1568, il novizio gesuita è colpito da febbri malariche e profetizza che quello è il suo ultimo mese di vita. Muore pochi giorni dopo, all’alba del 15 agosto, festa dell’Assunta, a soli 18 anni. È sepolto in Sant’Andrea al Quirinale, la chiesa della sua congregazione. È il primo gesuita a essere beatificato nel 1604; è ca- nonizzato nel 1726 e il suo culto si diffonde rapidamente. Nel 1788 il corpo è portato prima in Austria e poi in Ungheria. Nel 1804 torna definitivamente nella prima collocazione a Roma. “Santi e beati” vi augura buone vacanze. Arrivederci a settembre.

cadarita [at] yahoo.it

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