Beata Maria Candida dell’Eucaristia

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Il 12 giugno la Chiesa fa memoria della Beata Maria Candida dell’Eucaristia, al secolo Maria Barba, religiosa e mistica dell’Ordine dei carmelitani scalzi, nota per i suoi scritti sull’Eucaristia. Nacque il 16 gennaio 1884 a Catanzaro, città dove la famiglia, originaria di Palermo, si era trasferita per lavoro.

Quando la bambina aveva due anni, ritornò con i suoi cari nel capoluogo siciliano.

A 14 anni, come consuetudine per le ragazze dell’epoca, interruppe gli studi. Un anno dopo iniziò il suo cambiamento e la sua profonda venerazione per l’Eucaristia.

Rimase in famiglia per altri vent’anni e a 35 anni, su consiglio dell’arcivescovo di Palermo, entrò nel monastero delle Carmelitane Scalze di Ragusa. Aveva maturato quella scelta dopo la lettura di Storia di un’anima di santa Teresa di Lisieux. Assunse il nome di Maria Candida dell’Eucaristia. Passava molte ore in adorazione. Dall’Eucaristia Maria Candida trasse la forza per consacrarsi vittima a Dio il 1° novembre 1927. Eletta priora del monastero nel 1924, lo restò, salvo una breve interruzione, fino al 1947, infondendo nella sua comunità un profondo amore per la Regola di Santa Teresa di Gesù e contribuendo in modo diretto all’espansione del Carmelo teresiano in Sicilia. Restaurò tre antichi monasteri in Sicilia e fu l’artefice del ritorno dei Carmelitani Scalzi sull’isola nel 1946. Incaricata di fondare un nuovo Carmelo a Siracusa, non vide l’opera completa. A 65 anni si ammalò di un tumore al fegato e le sofferenze non le diedero tregua, ma continuò ad essere, per tutti, un esempio. Morì il 12 giugno, nella festa della S.S. Trinità del 1949. È stata beatificata dal Papa san Giovanni Paolo II il 21 marzo 2004. I suoi resti mortali sono nella chiesa del monastero delle Carmelitane Scalze a Ragusa.

Daniela Catalano

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