San Gerardo Della Porta

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La Chiesa il 30 ottobre ricorda san Gerardo Della Porta, vescovo di Potenza e patrono della città.

Gerardo era originario di Piacenza, dove ci sono ancora tracce della sua famiglia.

Addirittura un membro della casata dei Della Porta era stato investito della carica di console cittadino. Giunse in Lucania all’inizio del 1100, molto probabilmente per prendere parte all’organizzazione della crociata indetta da papa Urbano II, che di lì a poco avrebbe preso il largo dal porto di Brindisi.

Il giovane sacerdote, per ragioni misteriose, rinunciò a quell’impresa e si stabilì a Potenza dove con molto impegno iniziò la sua opera di apostolato, soprattutto tra i giovani. Era di temperamento mite, contemplativo, incline alla preghiera, alla meditazione, agli studi e ben presto cominciò a godere dell’ammirazione di molti.

Quando nel 1111 morì il vescovo della città, Gerardo fu acclamato dal popolo quale suo successore e rimase in carica come vescovo di Potenza per circa otto anni, fino alla sua morte, avvenuta il 30 ottobre 1119.

La sua “Vita” composta da Manfredi, suo biografo e successore nella cattedra episcopale racconta di numerosi prodigi compiuti dal santo, tra i quali la trasformazione dell’acqua in vino.

Dopo la morte emersero molti aspetti taumaturgici della vita del santo e aumentarono i numeri dei miracoli a lui attribuiti.

La guarigione dei malati, la restituzione della vista ai ciechi e della salute ai paralitici, sono solo alcuni di questi.

La fama di taumaturgo gli valse l’acclamazione popolare per il riconoscimento della sua santità e papa Callisto II lo proclamò santo nel 1224 con la canonizzazione “viva voce”, cioè senza documentazione scritta. Le fonti storiche attestano che il culto gerardiniano fu particolarmente vivo in Italia durante il XIII secolo.

La città di Potenza rievoca ogni anno la vicenda storico-leggendaria che lo avrebbe visto protagonista, ovvero la miracolosa cacciata dei saraceni dalla città. Tale miracolo è probabilmente una rielaborazione che la popolazione potentina fece nei secoli successivi.

Secondo la tesi popolare la città di Potenza subì un’invasione turca, che fu superata grazie all’intervento di Gerardo che invocò l’aiuto di angeli celesti che scacciarono gli invasori.

La certezza che sia una leggenda è dovuta dal fatto che i Turchi giunsero alle porte di Potenza mediante il fiume Basento; anche se oggi di ridotte dimensioni nel passato avrebbe potuto avere dimensioni più elevate ma, calcolando i tempi geologici molto brevi, non tali da far transitare un’intera flotta di navi.

Questo evento della cacciata dei turchi è ricordato nella sfilata del 29 maggio, che precede il giorno in cui si ricorda la traslazione delle sue reliquie. Il santo si festeggia anche il 30 ottobre, giorno della sua morte.

Daniela Catalano

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