Ricordato il fondatore delle Piccole Figlie del S. Cuore

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A 60 anni dalla morte di don Boccio

SALE – Domenica 15 novembre ricorreva il 60° anniversario della morte di mons. Amilcare Boccio, fondatore delle Piccole Figlie del Sacro Cuore. In casa madre, nel pomeriggio, il vicario episcopale per i religiosi, don Maurizio Ceriani, ha celebrato con la comunità, ricordando la figura eletta di don Amilcare, “gemma del clero tortonese”. «Il fondatore fu un autentico cuore accogliente dei talenti donatigli da Dio, – ha affermato don Maurizio nell’omelia – per questo lo pensiamo con serena convinzione immerso nella gioia del suo Signore.

La sua ricchezza di umanità e di fede vissuta continua a essere incarnata nel carisma oggi affidato alle sue figlie spirituali e sempre attuale».

Particolarmente commovente è stata la lettura, a inizio celebrazione, di uno scritto di mons. Boccio, in cui lui invitava le sue suore ad amare il tempo presente, qualunque esso fosse e comunque si conformasse, perché era il tempo benedetto scelto dal Signore per donare la sua grazia. Don Boccio era nato a Sale il 12 marzo 1891 e ordinato sacerdote il 5 luglio 1914 da Mons. Igino Bandi.

Di lui si ricordano la benevolenza e la carità che caratterizzarono il suo ministero pastorale e la felice intuizione di dare vita a una comunità di religiose, che ancora oggi opera a sostegno dei più deboli e annuncia il Vangelo nel mondo.

Don Boccio fu anche un valoroso soldato. Il 24 maggio del 1915, fu inviato al fronte, prima come soldato di fanteria, poi come cappellano militare con il grado di tenente degli Alpini del battaglio-ne “Val Brenta”.

Nel 1919, pubblicò anche un breve libro sulle vicende belliche vissute.

Morì il 15 novembre 1960 a causa di un incidente stradale.

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