Politica miope e superba

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Di Ennio Chiodi

Diciamo che ci hanno provato, ma sono stati beccati con le dita nella marmellata. Con un abile colpo di mano – ideato dall’opposizione e perfezionato dalla maggioranza di governo– i gruppi parlamentari hanno proposto che la quota dell’Irpef destinata al finanziamento dei partiti passasse dall’attuale 2 per mille a un più modesto 0,2 per mille. Peccato che il contributo, finora limitato, perché frutto di una scelta dichiarata e consapevole, sarebbe diventato automatico e completamente disponibile. Un semplice emendamento al decreto legge sul fisco, e il gioco era fatto: il “montepremi” destinato ai partiti sarebbe passato da 25 a 42 milioni di euro, sottraendo risorse alla fiscalità generale, indipendentemente dalla volontà popolare. Se n’è accorto, tanto per cambiare, il presidente della Repubblica che ha bacchettato i parlamentari, come accade sempre più spesso. Così proprio non si fa, ha fatto capire senza mezzi termini: non è corretto costituzionalmente ed è davvero poco opportuno. Se da una parte, però, si tenta di alzare il tetto del 2 per mille a favore dei partiti politici, dall’altra si tiene bloccato quello del 5 per mille destinato alle associazioni, al volontariato, alla ricerca. Le organizzazioni più importanti (da Airc a Telethon, da Medici Senza Frontiere a Save The Children, a molte altre) chiedono– finora inascoltate – che l’intera somma indicata dagli italiani per finanziare il terzo settore sia distribuita alle associazioni. Il tetto è fermo a 525 milioni di euro, ma le denunce dei redditi 2023 hanno riservato al 5 per mille 552 milioni: un incremento di 28 milioni di euro che non saranno assegnati. Progetti già definiti e in parte avviati resteranno congelati. Sono in ballo, tra l’altro, nuovi trial terapeutici; protocolli di ricerca sul cancro; percorsi educativi e formativi; gestione di ospedali e campagne di vaccinazione in diverse parti del mondo; restauro e conservazione di edifici storici e di beni culturali; assunzione di operatori e sostegno ai volontari. In molti di questi settori si potrebbero ottenere risultati che lo Stato non riesce a raggiungere. Sembra incredibile – di questi tempi – che una politica miope continui a ignorare i segnali di crescente e rassegnato distacco dei cittadini. L’astensione sempre più massiccia dal voto è solo uno dei sintomi di una malattia tanto grave quanto trascurata. Invece di correre ai ripari con riflessioni e comportamenti responsabili e coerenti, ci si chiude in fortini ideologici e corporativi, con proposte confuse e divisive, anche all’interno dei diversi schieramenti, salvo trovare l’intesa bipartisan su provvedimenti impopolari e improvvidi. “È diabolico insistere nell’errore per superbia” affermava sant’Agostino qualche secolo fa.

enniochiodi@gmail.com

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