Palazzo “Millelire” apre le porte al FAI

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Le Giornate di Primavera a Cassano Spinola

CASSANO SPINOLA – I visitatori che il 23 e il 24 marzo hanno aderito alle Giornata FAI di Primavera si sono meravigliati di fronte alla ricchezza e allo splendore dei tesori di storia e arte racchiusi a Palazzo “Millelire” di Cassano Spinola, il bene aperto dalla Delegazione di Tortona, insieme al Gruppo Giovani. Come ha sottolineato il  capo Delegazione, Piero Massiglia, «è difficile immaginare che possa esistere un palazzo così incantevole che custodisce una raccolta di opere d’arte del Seicento Genovese, che arricchisce gli arredi delle sale recentemente restaurate». Palazzo “Millelire”, costruito dagli Spinola, importante casata genovese, è passato ai Grimaldi, ai Brignole Sale, agli Adorno è ora è di proprietà della famiglia di Michele Merloni , un collezionista e appassionato storico, fine conoscitore e mecenate. Circa 1000 sono le persone arrivate anche dalle regioni vicine che hanno ammirato la pinacoteca aperta per la prima volta al pubblico, con opere di autori come Domenico Fiasella, Gregorio de Ferrari, Domenico Piola, di Bernardo Strozzi “Il Cappuccino” e Anton Maria Maragliano scultore tra i maggiori esponenti del barocco. Il FAI, con Piero Massiglia, è stato molto grato al proprietario del palazzo e ai figli per aver concesso l’apertura e poi a Donatella Gabba e Vincenzo Basiglio dello Studio d’Arte e Restauro “Gabbantichità” di Tortona che hanno svolto un meticoloso lavoro da amanti dell’arte e amici del FAI. Dinamici e meravigliosi sono stati i volontari della Delegazione e del Gruppo Giovani insieme agli “Apprendisti Ciceroni” del liceo “Peano” che hanno raccontato la bellezza di una delle grandi dimore genovesi. «Abbiamo superato ogni ottimistica previsione, – ha detto Massiglia – frutto dell’infaticabile lavoro di tutti. Sono convinto che sostenendo la cultura, e scoprendo realtà di cui sapevamo poco aiutiamo in modo concreto il nostro Paese e il nostro territorio a conoscere e amare le bellezze artistiche e culturali del nostro immenso patrimonio».

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