Le scelte di un figlio expat

Visualizzazioni: 716

di Maria Pia e Gianni Mussini

Expat è una parola inglese che in origine designava il professionista mandato all’estero, specialmente in Paesi del Terzo Mondo, dalla propria azienda.

Ma è ormai entrata nell’uso comune per indicare un po’ tutti quelli che all’estero ci vanno di propria iniziativa, perché hanno trovato un lavoro o perché vanno a cercarselo.

Succede ormai sempre più di frequente: giovani italiani si trasferiscono oltre confine diventando “cittadini del mondo”.

Sembrano lontanissimi i tempi delle prime esperienze in interrail, con quei viaggi in treno su e giù per l’Europa, da Capo Nord alla Sicilia, che lasciavano l’impronta – quasi trasgressiva – del vagabondaggio e della sperimentazione. O quelli delle borse di studio all’estero: qualche mese a Cambridge, Oxford, Heidelberg, Parigi o Barcellona, che conferiva al fortunato assegnatario l’aura del giramondo (Gianni ne aveva vinta una, e ci aveva aggiunto un bel giro in autostop sino al lago di Lockness, in cerca del mostro).

Oggi invece i giovani “espatriano” in massa grazie al programma Erasmus, e molti di loro finiscono per rimanere nel Paese che li ha ospitati per lo studio.

Così è successo a Cecilia, la primogenita di Gianni e Maria Pia, che dopo aver conseguito il dottorato a Monaco di Baviera, lì ha conosciuto il suo futuro marito – un messicano! –, si è costruita una professione, si è sposata. Ha avuto una bambina.

Lorenza, invece, si è innamorata di Istanbul.

Ci è andata durante l’università, ci è tornata più volte, alla fine l’ha eletta a sua città di adozione e ora da diversi anni ci vive e ci lavora.

Il maschio Giacomo, in apparenza più tranquillo, ha fatto invece la scelta più controcorrente: consacrato laico in una comunità religiosa, è stato più volte in Spagna, Germania, Francia e persino in Benin, prima di stabilirsi, per il momento, a due passi da casa.

E i genitori?

Accettano le scelte dei figli.

Hanno imparato a usare gli aggeggi informatici per tenere i contatti e, insomma, sono stati costretti a non rimbecillire troppo, o rimbecillire meno, per l’età che avanza.

Prima della pandemia viaggiavano anche molto: dalla Germania alla Turchia, al Messico, era un viavai continuo.

Le videochiamate con la nipotina, poi, sono diventate i momenti clou della settimana: i due nonni si sono specializzati in letture, spettacolini teatrali e giochi di prestigio, pur di arruffianarsela… E così lei riesce a giocare online al “cavallo di legno” e a nascondino, e fa il solletico al nonno.

Ora sarebbe proprio il momento di rivedere figlie e nipotina “in presenza”, ma come si fa? Gianni e Maria Pia aspettano la stagione più calda e, intanto, esercitano la virtù (teologale!) della Speranza, che non può abbandonarci né essere abbandonata.

cantiamolavita@katamail.com

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *