La preghiera per Madre Canopi

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Il 21 marzo, a 5 anni dalla morte, il vescovo ha celebrato nella cappella dell’abbazia “Mater Ecclesiae” sull’Isola di San Giulio

ISOLA DI SAN GIULIO – Il 21 marzo è un giorno carico di molti significati, che si legano metaforicamente all’evento astronomico dell’equinozio di primavera, alcuni popolari e ormai storici, come il proverbio “San Benedetto la rondine al tetto”, altri più recenti ma di nicchia, deliberati da organismi internazionali, come la Giornata Unesco della Poesia, le Giornate ONU della sindrome di Down, dell’eliminazione della discriminazione razziale, delle foreste, e quella a carattere nazionale, come la Giornata della memoria e dell’impegno contro le mafie. Fino agli anni ’70, il calendario riportava il ricordo di san Benedetto, padre del monachesimo occidentale, che, secondo la tradizione, in questo giorno del 547 morì a Montecassino; proclamato da san Paolo VI patrono d’Europa, oggi la Chiesa cattolica lo festeggia l’11 luglio, ma la ricorrenza del suo transitus è celebrata dai suoi monaci nella data originaria. Quest’anno l’anniversario ha toccato in maniera del tutto particolare la comunità diocesana. La felice circostanza della mostra “Ogni giorno sorgerà il sole”, dedicata al ricordo di Madre Anna Maria Canopi, allestita nella Biblioteca civica di Tortona, ha motivato ulteriormente la visita di alcuni degli organizzatori all’abbazia benedettina “Mater Ecclesiae”, fondata da Madre Canopi sull’Isola di San Giulio, sul lago d’Orta, per volere di un grande vescovo della diocesi tortonese, Mons. Aldo Del Monte e da dove lei è partita per il cielo proprio il 21 marzo 2019, 5 anni fa. Attratta dal fascino di queste figure, sostenuta dalla giornata “primaverile”, arricchita dalla presenza del vescovo Mons. Guido Marini, una piccola delegazione tortonese, guidata da don Claudio Baldi e dalla pittrice Agnese Canopi, nipote della fondatrice, è approdata sull’isola giovedì scorso. Dopo l’accoglienza di suor Maria Donata, priora del monastero, è stata amabilmente ricevuta dall’attuale badessa, Madre Maria Grazia Girolimetto. Alle ore 11, nella cappella abbaziale, Mons. Marini ha presieduto la S. Messa. Nell’omelia, collegando il richiamo tipico del percorso quaresimale – ritornare a Dio con tutto il cuore – con quello che ha definito la sintesi del “lascito” di S. Benedetto – nulla anteporre all’amore di Cristo – il vescovo ha offerto un’intensa riflessione sul significato concreto di questi inviti, validi per tutti. Ha proposto anche tre vie – la fede, la letizia, la comunione – che sono state suggerite dalla Parola proclamata (la vocazione di Abramo, la custodia del cuore e della mente secondo l’apostolo Paolo, la preghiera di Gesù per l’unità dei discepoli). In chiusura Mons. Marini ha ricordato quanto Madre Canopi amasse la data del 21 marzo: era attratta dalla sintonia tra san Benedetto e la primavera, leggeva la bellezza di questa stagione in chiave di santità, di uno sbocciare continuo della vita in Dio. Questa è la grazia del tempo quaresimale e l’augurio per l’imminente Pasqua. Dopo la preghiera sulle tombe di Madre Canopi e di Mons. Del Monte, il vescovo ha incontrato i seminaristi della Diocesi di Novara ai quali ha rivolto un saluto affettuoso.

Luisa Iotti

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