La grigliata in terrazza

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di Patrizia Ferrando

Agosto sa di vacanza. Non è detto che per percepire tale “sentore” occorra necessariamente spostarsi al mare o ai monti. È come una fase di sospensione, per alcuni lieve e gradita, per altri quasi intollerabile, che da copione raggiunge il suo culmine con la metà del mese. Cosa fa il paio, se si parla di convivialità, con tutto ciò? Ovvio, pranzi e cene in giardino o terrazza, specialmente nella declinazione grigliata o barbecue. Un modo di ricevere informale, vacanziero, molto amato e pure un po’ odiato, proprio come agosto. Se la formalità è davvero al minimo, consideriamo però alcuni punti per migliorare il benessere di tutti ed evitare inconvenienti. In prima battuta, assicuratevi che a governare la brace sia una persona abile, che il fuoco sia gestito in piena sicurezza e che non ci sia rischio di affumicare e far infuriare i vicini.

Meglio, poi, non sfidare a sorte il meteo: un luogo alternativo in caso di pioggia o forte vento resta necessario. Ricordatevi che qualcuno fumerà, ecco i posacenere; pensate a chi ha sempre freddo, e tenete pronti plaid e scialli, ma anche a chi ha caldo, con zone ombreggiate di giorno, qualche ventaglio, una spruzzata d’acqua sulle siepi. La tavola sarà semplice, si ammettono i tovaglioli di carta, mentre piatti e stoviglie “vere” hanno non solo vantaggio estetico, rendono più piacevole il servirsi. Allo stesso tempo, una tovaglia essenziale, però di tessuto, non avrà mai rivali.

Se affidate l’atmosfera a qualche fiamma, preferite le lanterne: le candele finiscono spente al primo alito di brezza. Cercate di limitare le molestie delle tipiche imbucate di ogni convivio estivo, le zanzare, con torce alla citronella – da sorvegliare e riaccendere per l’appena citato problema del vento – e distribuendo repellenti contro gli insetti. Eccedere con spray e bottigliette a volte arreca più fastidio agli umani che ai visitatori ronzanti: l’ideale sarebbe procurarsi fazzoletti monouso. L’ultimo punto non fa parte della tradizione, non troveremo indicazioni in proposito nei manuali classici di galateo, ma sempre più va affermandosi nelle abitudini. Mi riferisco al togliersi, e al far togliere agli ospiti, le scarpe utilizzate in strada. L’idea, di matrice orientale e nordica, ha ottenuto consensi crescenti per ragioni igieniche, specie in spazi dove i bambini gattonano o giocano per terra. Restare scalzi, però, mette un certo disagio. Avvisate quindi preventivamente gli invitati, se avete adottato tale uso. Preparate poi un angolino dove sedersi e sfilare le calzature e un po’ di ciabattine di cortesia. E buone vacanze, anche sul terrazzo!

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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