“Il Re”, l’altro Enrico V

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Questo nuovo film di David Michôd, prodotto e distribuito da Netflix, è un adattamento molto libero dell’immortale dramma “Enrico V” di William Shakespeare.

Talmente libero che addirittura si spinge a ignorare completamente il celebre, magnifico discorso di san Crispino. Ma è soltanto una delle tante scelte coraggiose di “Il Re”, la cui sceneggiatura prende spesso strade differenti da quel che ci si potrebbe aspettare.

La storia dell’“Enrico V” rimane immutata solo nei fatti essenziali.

La pellicola sceglie innanzitutto di mostrarci il futuro monarca nei momenti precedenti l’incoronazione: quando lo vediamo per la prima volta, il principe di Galles, soprannominato Hal, è semplicemente un ragazzo che passa il suo tempo tra gli eccessi. Rinnegato dal padre, che gli preferisce il fratello minore, non ha alcuna ambizione al trono e in particolare non condivide la politica belligerante del sovrano.

Con la corona in testa, suo malgrado, Henry prova in tutti i modi a chiudere ogni conflitto, ma dopo un tentativo di omicidio, a sue spese si ritrova coinvolto nella celebre guerra dei cent’anni con la Francia.

Uno degli aspetti più interessanti di questo nuovo adattamento è dato dalla scelta del protagonista: c’è Timothée Chalamet, attore rivelazione dal talento emergente a soli 23 anni, con una freschezza pervasiva che regala un’interpretazione più che buona.

Essendo un adattamento molto disinvolto dell’“Enrico V”, l’opera va apprezzata per il tono di modernità conferito alla storia, così come per la convincente messa in scena di alcune impressionanti battaglie, molto dettagliate e con piani sequenza pregevoli.

Il film sottolinea l’importanza dell’idea drammaturgica shakespeariana in base alla quale le colpe e le ossessioni dei padri ricadono sempre sui propri figli… anche e soprattutto quando si è sul trono!

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