Il galateo da rientro

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di Patrizia Ferrando

Qualcosa cambia nell’aria, la luce si fa mutevole o forse, semplicemente, il ricordo di tante campanelle scolastiche pervade anche chi le aule non le frequenta più da anni o decenni. Così succede che, se i primissimi giorni di settembre apparivano quasi una propaggine estrema di agosto, prima che il mese giunga alla sua metà l’atmosfera sa, senza possibilità di equivoco, di rientro, perfino per chi non si è mosso da casa; e anche il rientro ha un suo galateo.

Il primo suggerimento è in questo caso il più importante, tanto più in tempi ancora anomali per le ragioni che conosciamo sin troppo bene: per favore, no alle lamentele. Le ferie vi sono sembrate troppo corte? Qualcosa non è andato per il verso giusto? Tornare alla routine consueta vi pesa? Oppure non siete andati in vacanza, ma l’idea dell’autunno incipiente vi intristisce? Qualsiasi ragione vi spinga a brontolare e lagnarvi, cercate di ricacciarla con un pizzico di leggerezza, con un sorriso o una frase fiduciosa. Essere gentili significa anche cercare di non ammorbare gli altri coi nostri malumori. Esiste però una regola speculare: avete trascorso un’estate entusiasmante? Benissimo, condividete pure la vostra gioia, ma in modo ragionevole. Non mostrate decine e decine di foto a chi non palesa immenso desiderio di vederle e, più che subissare gli altri con cronache dettagliate, provate a condividere qualche esperienza che vi sembri interessante, significativa o divertente da ascoltare. Soprattutto, state attenti a non dare l’impressione di ostentare scelte costose o possibilità che ai vostri interlocutori restano precluse; nel contempo, non accendetevi di furore, per esempio, da skipper se avete preso qualche lezione di vela. Scoprire di essersi profusi in spiegazione col vincitore di una manciata di regate risulterebbe davvero imbarazzante. Un suggerimento nato da osservazioni dirette, e anche un tantino bizzarre: se una qualche misteriosa forza interiore vi spinge a mantenere look e accessori utilizzati al mare o in piscina per andare in ufficio o alle poste, desistete, o meglio, resistete. Sulla sdraio alcuni saranno anche stati tanto liberi e allegri tra segni tribali, treccine e chincaglierie per collane e bracciali. Ma quando il contesto diviene più austero, se vogliamo pure più grigio, il ridicolo sta in agguato. Meglio, molto meglio prepararsi a godere delle bellezze della stagione autunnale che verrà.

Rapida e conclusiva considerazione, riguardante l’abbronzatura. Remoti sono i tempi in cui la pelle eburnea rappresentava ricchezza e stato sociale elevato, insomma, la non necessità di lavorare all’aperto, ma ormai lontani sono anche gli anni in cui prendere il sole pareva un traguardo per essere giovani e alla moda. Vi sembra che la tonalità assunta dalla altrui o vostra pelle possa essere argomento di conversazione, o peggio, di confronto? Io direi proprio di no!

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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