Federica Boatti e Laura Ghigliani sono state coraggiose: hanno aperto un’agenzia immobiliare…

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…facendosi largo in un mondo prettamente maschile. Ma oggi, con il Covid, quale sarà il futuro del loro settore?

Il Covid-19 ha portato con sé una pesante crisi economica che sta riguardando tutti i settori. Tra questi anche il mercato immobiliare. Un articolo de “Il Sole 24 Ore” di alcuni giorni fa riferiva di un’indagine di “Nomisma” secondo la quale rispetto al 2019 le vendite di case subiranno un calo tra le 40 mila e le 110 mila unità e le quotazioni nel biennio 2020-2021 potranno scendere tra l’1,1 e il 3,1%. Federica Boatti e Laura Ghigliani sono le titolari dell’Immobiliare “Case & Borghi” di Voghera. Con loro abbiamo parlato di “lavoro”, ma ci siamo fatti raccontare anche la loro storia di donne che hanno avuto coraggio e che si sono messe in gioco in una professione ancora prettamente maschile.

Federica e Laura, raccontateci la vostra storia, il percorso che vi ha condotte fin qui.

Federica «Ho 38 anni e vengo dalle colline dell’Oltrepò, dove sono cresciuta tra i vigneti della mia famiglia. Fin da piccola sono stata a contatto con la natura, la vita semplice, gli animali da cortile e i valori di “una volta”. La mia casa era il mio rifugio e anche il mio parco giochi. Fin da piccola amavo spostare oggetti e piccoli mobili, inizialmente nella mia camera, per creare sempre angoli diversi in cui giocare e, via via crescendo, anche nel resto della casa! Quando i miei rincasavano, non sapevano mai in che posizione avrebbero trovato il divano quel giorno. È stato spontaneo iscrivermi all’istituto agrario “C. Gallini” di Voghera, dove avrei potuto continuare a stare a contatto con la natura, arricchendomi anche con una formazione tecnica.
Dopo il diploma, le varie vicissitudini lavorative sempre precarie mi hanno portata a incontrare quasi per caso l’ambiente immobiliare, dove con grande sorpresa ho scoperto che avrei potuto coniugare la mia nuova passione per l’arredamento, le case e le idee di ristrutturazione con le esperienze nel settore tecnico che avevo accumulato negli anni precedenti. Nel nuovo posto di lavoro, pochi mesi dopo, è arrivata anche Laura, quasi la stessa età, un bagaglio di esperienze completamente diverse ma, coincidenza, lo stesso diploma. Con lei è subito stata sintonia: siamo sempre state complementari e per quasi cinque anni abbiamo lavorato in maniera proficua fianco a fianco».

Laura «Ho 34 anni e un grande spirito di adattamento. Mi sono diplomata anch’io all’istituto “C. Gallini” e ancora prima di conseguire il diploma avevo iniziato a lavoricchiare nel negozio di mia zia, per poi imbattermi qualche mese dopo nel ramo dell’abbigliamento. Un’esperienza durata quasi cinque anni di alti e bassi, molto bassi, perché fondamentalmente avevo capito che questo non sarebbe stato il mio lavoro. Tuttavia, questa mia prima esperienza lavorativa mi ha letteralmente formata e mi ha fatto crescere, perché seppur il lavoro non mi piacesse, lo facevo nel migliore dei modi mettendoci anima e corpo. Ecco qui: il mio famoso spirito di adattamento che mi è servito anche nelle esperienze successive. Stavano cercando un agente immobiliare, anche alla prima esperienza, dentro di me mi aveva sempre incuriosito questa professione.
Primo colloquio, secondo colloquio e via, ormai era fatta. Mi ci sono volute forse tre o quattro settimane, ma ho capito subito che il vero amore era arrivato.
E quando un bel giorno le cose hanno iniziato a girare per il verso sbagliato e quella che era diventata la mia oasi felice non era più tale, non ho avuto dubbi. Federica, la mia amata collega e ora socia, ha preso il coraggio a quattro mani insieme a me e ora siamo qui».

E allora, parlateci della vostra nuova avventura…

«La nostra realtà lavorativa ci aveva regalato stabilità e concretezza, tanto che io (Federica, nda) avevo ristrutturato la mia casa da cima a fondo e Laura stava progettando il proprio matrimonio. Poi un giorno dell’anno scorso, dal nulla, subendo decisioni altrui, ci siamo ritrovate di fronte a una nuova inaspettata realtà, a causa della quale era giunto il momento di grandi decisioni.
Immobiliare “Case & Borghi” nasce da un grande atto di coraggio, ma allo stesso tempo da un grande amore verso la nostra professione e anche dalla voglia di riscatto in un mondo prettamente maschile. Quando ci siamo trovate a decidere su cosa fare del nostro futuro abbiamo capito che non volevamo abbandonare “il nostro mondo”, anche se le paure a volte superavano la volontà di agire. La spinta definitiva ce l’hanno data le nostre famiglie e i nostri compagni di vita in primis. Sono passati soli pochi mesi dall’apertura ma ad oggi e nonostante il Covid-19, siamo orgogliose dei grandi risultati che abbiamo ottenuto. Ecco com’è arrivata “Immobiliare Case & Borghi”: da una porta chiusa diventata poi un portone aperto sul futuro!».

Veniamo al Coronavirus: come ha cambiato il panorama immobiliare la pandemia e che prospettive ci sono da oggi in avanti?

«Parliamo di un mercato immobiliare ancora segnato dalla grande crisi del 2008, ma che lentamente si stava risollevando.
Avevamo lasciato un 2019 dove i prezzi erano ancora ai minimi storici, ma il numero di compravendite era in netto rialzo e stava destando ottimismo nel settore, anche grazie ad una cauta, ma progressiva collaborazione degli istituti di credito che avevano facilitato l’accesso ai mutui.
Ad oggi, alla luce degli accadimenti degli ultimi mesi, è naturale aspettarsi una nuova contrazione nei prezzi delle compravendite, che si manifesterà da qui ai mesi a venire. Nel nostro piccolo, tuttavia, abbiamo potuto constatare che dalla riapertura dopo il famigerato lockdown, il numero di richieste di acquisto è in aumento rispetto al primo trimestre e questo ci fa ben sperare, confidando, ora più che mai, nella continua e proficua collaborazione degli istituti di credito».

Che tipologia di richieste ricevete: più affitti o più compravendite? La gente ha più paura di comprare? Preferisce affittare?

«Diciamo che mai come in questo periodo di quarantena le persone confinate obbligatoriamente entro le proprie mura di casa, hanno avuto modo di vivere appieno le proprie abitazioni. Di solito la frenesia della quotidianità tende a far dare priorità ad altre cose e la casa finisce con il passare spesso in secondo piano. Ecco dunque arrivare ora la consapevolezza di quello che andrebbe cambiato o di ciò che realmente sarebbe necessario. Sicuramente abbiamo riscontrato maggiori richieste per acquisti di case con giardino o con ampi terrazzi, insomma abitazioni che potessero essere maggiormente vivibili.
Già si pensa anche alle nuove tipologie costruttive la cui progettazione verrà studiata in modo da offrire soluzioni con ogni tipo di comfort, in ambienti ampi, luminosi, cablati e forniti di domotica e con un occhio di riguardo anche agli spazi dedicati all’home office per lo smart working e al gioco per i più piccoli.
Per quanto riguarda l’aspetto delle locazioni abbiamo apprezzato anche un significativo aumento di richieste per immobili indipendenti, fra le nostre colline, ma comunque ad un’ora di strada da Milano e dal suo centro nevralgico».

Vi siete trovate a reinventare la professione. C’è voluto coraggio e determinazione. Che messaggio volete dare a chi dovesse sperimentare la vostra situazione?

«C’è una citazione molto rappresentativa di J.W. Goethe che recita così: “Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia.
L’audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora!”.
Comincia ora. Ecco, proprio in queste due semplici parole risiede la chiave di tutto!
Non è mai troppo tardi per ripartire, per iniziare, per progettare e superare la mentalità chiusa di una professione prettamente maschile. Non c’è un momento giusto o uno sbagliato! Bisogna essere curiosi e la curiosità vi porterà a scoprire che in realtà a volte le cose sono più facili di quello che ci appaiono, come è successo a noi».

Marco Rezzani

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