Costante Girardengo, il “Campionissimo”

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In città e a Cassano il ricordo del ciclista a 43 anni dalla morte

NOVI LIGURE – Lo scorso 9 febbraio, la città e il Museo dei Campionissimi hanno reso omaggio al famoso ciclista Costante Girardengo, nel 43° anniversario della sua scomparsa, con uno speciale evento trasmesso alle ore 18, in streaming sul canale YouTube del Comune e sul sito del Museo. Dopo l’introduzione della direttrice Chiara Vignola, moderati dalla giornalista de “Il Piccolo”, Mimma Caligaris, si sono alternati a parlare l’assessore alla cultura e sport, Andrea Sisti, il giornalista della Gazzetta dello Sport, Marco Pastonesi, gli attori Massimo Poggio, Gualtiero Burzi e Davide Iacopini, che hanno proposto alcune letture tratte dallo spettacolo teatrale “Quella sera al Vel d’Hiver”, la nipote Costanza e la pronipote Michela, che si sono soffermate sul lato umano del campione.

L’assessore Andrea Sisti ha ricordato come la via principale della cittadina novese sia chiamata via Girardengo, associandola erroneamente al grande ciclista, mentre, in realtà è intitolata al tipografo-imprenditore Nicolò Girardengo che stampò il primo libro nella nostra città nel lontano 1484, sostanzialmente poi dimenticato nel tempo e superato da Costante.

«Proprio attraverso il ciclismo e Girardengo – ha detto l’assessore – siamo in grado di trasmettere in tutto il mondo non solo belle storie di sport e di vita, ma messaggi molto positivi, di coraggio e di speranza per il futuro». Marco Pastonesi, “penna ufficiale” del Giro d’Italia e “cantore” dello sport e del ciclismo, ha chiarito perché a Girardengo fossero attribuiti gli appellativi “cannibale” e “campionissimo”. «Perché vinceva una corsa su due; quando lui correva gli altri lottavano per arrivare secondi, considerando il secondo posto come un primo posto.

In bicicletta vinse 128 gare su strada delle 289 disputate e 965 su pista. Era quello un periodo in cui i superlativi erano rari e quindi la qualifica di “campionissimo” è stata come definirlo il “dio del ciclismo”, lo sport più seguito al mondo, che era lo spettacolo, la letteratura, l’avventura e il futuro.

Girardengo se ne impadronì avendo dalla sua un bellissimo cognome che dà il senso della ruota e del Giro d’Italia, mentre, il suo nome, Costante, si è rivelato il participio presente del ciclismo italiano.

La costanza, la tenacia, l’ostinazione sono la prima forza, il primo requisito essenziale per chi fa ciclismo». Alla mattina, alle ore 10.30, presso il cimitero di Cassano Spinola, dove Girardengo è sepolto, si è svolta la commemorazione ufficiale (nella foto di Dino Ferretti), in forma ristretta per le norme anticontagio. È stata deposta una corona sulla tomba, alla presenza di Luigi Bottaro, delegato allo sport del Comune di Cassano e dell’assessore di Novi Sisti.

Vittorio Daghino

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