“Carbonetti”: da 10 anni ri-aperto per tutti

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Lo storico teatro di Broni domenica celebra un anniversario speciale con il maestro Giuseppe Mariotti. Ce lo raccontano il sindaco, il consigliere con delega alla Cultura e il presidente dell’Associazione degli Amici

Era il 7 settembre 2013. Un piacevole sabato di fine estate. Broni e la sua gente vivevano un evento storico: la riapertura del teatro “Carbonetti” dopo quasi trent’anni di inattività e dopo imponenti lavori di ristrutturazione. Un sogno – in primis dell’allora sindaco Luigi Paroni – diventava realtà.

In questi dieci anni il “Carbonetti” ha assunto un ruolo centrale nella vita culturale della città e del territorio. Sul suo palcoscenico si sono alternati i nomi più importanti del panorama artistico nazionale, ma nello stesso tempo il teatro ha aperto le sue porte anche alle realtà locali diventando sempre più “teatro della comunità”.

Per celebrare i “primi” dieci anni del “nuovo” “Carbonetti”, l’Amministrazione comunale di Broni ha pensato a un evento dedicato al suo pubblico. Domenica 3 settembre, alle 21 e con ingresso gratuito, prenderanno il via i festeggiamenti per il decennale della riapertura del teatro con un viaggio nel tempo, tra musica e parole: la serata vedrà alternarsi l’esecuzione al pianoforte di brani di Bach, Schubert, Liszt e Chopin da parte di un bronese doc, il maestro Giuseppe Mariotti, a racconti dei protagonisti di questi dieci anni, associazioni, scuole, abbonati e personale del teatro.

«Oggi, quando si parla di cultura a Broni, non si può non pensare al “Carbonetti”, straordinaria opportunità di aggregazione e di incontro e stimolo alla vita culturale della nostra comunità e di tutto l’Oltrepò pavese. – sottolinea il sindaco Antonio Riviezzi – In un periodo come quello che stiamo vivendo, sostenere e valorizzare una realtà come questa vuol dire guardare al futuro con speranza e fiducia. L’obiettivo che come Amministrazione stiamo perseguendo è il rafforzamento del ruolo di polo culturale del teatro quale cuore pulsante della vita culturale dell’Oltrepò, promotore dei valori di apertura, di inclusione e di condivisione ».

«In questa occasione – continua il primo cittadino – vorrei ricordare e fare miei alcuni passaggi del discorso del mio predecessore, l’allora sindaco Luigi Paroni, che con tenacia e abnegazione ha sempre creduto nella riapertura del teatro e non si è mai arreso di fronte a difficoltà che sembravano insormontabili. Mi riferisco in particolare al seguente passaggio: “Quando nel 2006 ho iniziato a coltivare il sogno di ridare vita al “Carbonetti”, mi sono chiesto più volte cosa potesse rappresentare un teatro per una comunità come la nostra: sono profondamente convinto che una comunità migliori la qualità della propria vita quando ha l’occasione di riconoscersi come tale, e un teatro serve esattamente a questo: auto riconoscersi; interrogandosi, ora con leggerezza, ora con profondità, sulla propria identità e sul proprio futuro”. Mi unisco idealmente al suo pensiero di allora, oggi più attuale che mai, e alla sua idea che l’inaugurazione di dieci anni fa non dovesse rappresentare un traguardo, bensì il punto di partenza di un percorso per gli anni a venire affascinante e coinvolgente».

Alla serata saranno presenti anche le scuole, protagoniste di tante iniziative, come i pomeriggi domenicali o gli spettacoli del laboratorio teatrale del liceo, e altre associazioni, come la Compagnia dialettale dell’oratorio: «La specificità del “Carbonetti” nel contesto territoriale rappresenta una opportunità culturale non solo per la comunità bronese ma di più ampio respiro. – aggiunge Mara Scagni, consigliere comunale con delega alla Cultura – Il 3 settembre condivideremo i ricordi con tutte quelle realtà che, con la loro presenza, hanno contribuito a valorizzare non solo la platea del “Carbonetti”, ma anche il “ridotto”, spazio ideale sia per ospitare incontri culturali sia spazio espositivo».

Dieci anni fa è nata l’Associazione Amici del Teatro Carbonetti, per sostenere il progetto culturale che sta alla base del teatro: «La riapertura del “Carbonetti” è stata una svolta per Broni e la sua gente: da allora siamo tutti più ricchi culturalmente. – sottolinea il presidente Marco Rezzani – Siamo grati al maestro Giuseppe Mariotti che ha voluto onorare il “Carbonetti” e la sua città con la sua presenza. Insieme a lui sul palco saliranno anche coloro che hanno contribuito a far vivere il teatro, a significare che è stato e sarà il teatro della città, del territorio, aperto a tutti». «Ogni anniversario è occasione per uno sguardo al passato, ma più ancora al futuro. – conclude Rezzani – Grazie al pubblico, alle Amministrazioni comunali, quella che ha tagliato il nastro dieci anni fa e quella di oggi, e a quanti hanno reso possibile quel sogno, ma soprattutto guardiamo con speranza al futuro, a iniziare dalla nuova stagione di grande livello».

Da cinema a palcoscenico

Il “Carbonetti” nasce nel 1881 come teatro all’italiana, una platea e intorno vari ordini di palchi, in un periodo ancora abbastanza lontano dall’invenzione del cinema che avverrà in Francia circa quindici anni dopo.

Figlio del suo tempo, il teatro vede la luce nel secolo del trionfo della grande opera lirica italiana, e si afferma sempre come centro nevralgico, l’edificio più significativo di Broni dopo la basilica minore di San Pietro apostolo e insieme all’ospedale Arnaboldi, e segue la storia dei suoi abitanti adattandosi ai mutamenti del tempo.

L’avvento del cinema sonoro intorno al 1930 non apporta modifiche strutturali a quello che ormai è diventato un cinema-teatro, che si adegua all’evoluzione tecnologica che caratterizza il secondo dopoguerra; il teatro all’italiana, intorno agli anni Cinquanta, si modella al mutamento dei tempi, alla voglia di divertirsi della gente uscita dalle privazioni della guerra: un fenomeno socio-culturale è quindi alla base di un’infelice trasformazione della struttura in una anonima sala cinematografica, con grandi sedie di legno, senza più palchi e loggione con tariffa differenziata.

Nel 1963 il cinema teatro “Carbonetti” subisce una successiva modifica costruttiva diventando l’enorme sala con platea e galleria di cui i bronesi, non più giovanissimi, serbano il ricordo, sempre gremita in occasione degli spettacoli che vedono la presenza dei nomi più importanti sulla scena nazionale e internazionale. Basti citare, tra gli altri, Giorgio Gaber.

Dopo 28 anni dalla sua chiusura, avvenuta nel 1985, il 7 settembre 2013 il “Carbonetti” riapre al pubblico come rinnovato spazio polifunzionale grazie al restauro a cura dell’architetto Domenico Catrambrone di Asti. Da allora si sono susseguite stagioni teatrali di primo piano che hanno riscosso successo di pubblico e di critica.

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