Buttafuoco e Cantine al centro di Vinuva

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Sold out per la tre giorni di eventi a Stradella. Produttori soddisfatti. Bellinzona: «Uniamoci»

STRADELLA- Grande successo per la rassegna Vinuva, che ha animato il centro storico di Stradella nello scorso fine settimana. Tanta gente, sia di Stradella sia delle zone limitrofe, ha affollato gli eventi in programma durante la manifestazione: tutto esaurito all’area ristorante gestita dai volontari della Promoltrepo, che ha servito oltre 2 mila portate nei tre giorni della rassegna. Affollati anche gli stand dei quindici produttori presenti e sold out le degustazioni realizzate in collaborazione con Ais, Fisar e Onav. Gran finale con l’evento “Le Vie del Buttafuoco”, organizzato dal Club del Buttafuoco Storico di Canneto Pavese: tredici produttori hanno presentato le loro tredici vigne in tredici locali del centro, che hanno abbinato al calice un piatto tipico della tradizione stradellina, ma non solo. Piazza Trieste da tutto esaurito anche per le tre serate con la gara dei cocktail, organizzata da Ascom Oltrepò e i bar di Stradella con i vini dell’azienda Giorgi, e i concerti di Magika 90 e dei Dejavu. «Lo spirito di appartenenza alla comunità è stato la chiave di volta che ha determinato il successo di questa edizione di Vinuva. – commenta soddisfatto il sindaco di Stradella, Gianpiero Bellinzona – I produttori hanno apprezzato molto lo spazio che gli è stato concesso e ci hanno chiesto di proseguire su questa strada, tanto che abbiamo già in mente un evento dedicato esclusivamente al nostro Pinot Nero Metodo Classico». Successo anche per gli altri eventi collaterali che hanno animato la tre giorni, inaugurata, venerdì scorso, con una riflessione sulle potenzialità ancora inespresse del comparto vitivinicolo dell’Oltrepò pavese e sul tema dell’emergenza peronospora. «È necessario uscire dalla logica del singolo, i nostri tanti campanili devono unirsi in un grappolo solo, progettare un’unica iniziativa per promuovere contemporaneamente le preziosità di questa terra, partendo dal vino, ma anche la tradizione e la storia, con chiese, musei, cantine, la ristorazione, i nostri panorami» – l’auspicio di Bellinzona.

Oliviero Maggi

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